di Dario Durante. Mai più cassonetti e raccolta dei rifiuti porta a porta, umido compreso. Con questa ricetta, il piccolo comune di Monteparano, 2.300 abitanti nell’entroterra della provincia di Taranto, si è aggiudicato nuovamente il titolo di unico Comune Riciclone in Puglia con il 75,8% di raccolta differenziata, assegnato dalla sezione regionale di Legambiente (col patrocinio di Anci Puglia e il contributo dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente) attraverso un’iniziativa che, alla fine di ogni anno, intende premiare comunità locali, amministratori e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti e nelle buone pratiche.
In generale, dall’indagine emerge che nella nostra regione «continua la dittatura delle discariche» mentre la raccolta differenzia è ferma a percentuali troppo basse rispetto agli obiettivi di legge: nei primi nove mesi del 2011, infatti, è cresciuta solo del 3%, con un trend decisamente negativo per i capoluoghi di provincia, con Taranto fanalino di coda.
Per il presidente Legambiente Puglia Francesco Tarantini occorrono alcune priorità quali «il completamento degli impianti, a partire da quelli per il trattamento della frazione umida; la promozione della raccolta differenziata porta a porta; l’adeguamento dell’ecotassa ai limiti massimi previsti dalla L. n. 549/95; la definizione di un percorso amministrativo e delle competenze istituzionali per la riorganizzazione delle ATO su base provinciale e la predisposizione e approvazione, nel più breve termine possibile, dell’aggiornamento del Piano regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani».
Dal rapporto, comunque, emergono anche dati positivi specialmente per i comuni dell’ATO BR2 e per le cittadine di Anzano di Puglia, Apricena, Rocchetta S. Antonio e Troia nel foggiano.
Già a partire dal 2012, però, «la “pigrizia” dei pugliesi nel fare la raccolta differenziata dei rifiuti potrebbe presto trasformarsi in un problema economico, anzi in una vera stangata» ha comunicato ultimamente il presidente Nichi Vendola, parlando dell’ecotassa, la nuova modalità legata alla raccolta differenziata. «I cittadini devono sapere che quello che faranno dal primo gennaio del 2012 avrà effetto nel 2013: più cresce la differenziata più si abbatte l'ecotassa; meno si fa, più si pagherà ». Le amministrazioni, quindi, sono avvisate.
In generale, dall’indagine emerge che nella nostra regione «continua la dittatura delle discariche» mentre la raccolta differenzia è ferma a percentuali troppo basse rispetto agli obiettivi di legge: nei primi nove mesi del 2011, infatti, è cresciuta solo del 3%, con un trend decisamente negativo per i capoluoghi di provincia, con Taranto fanalino di coda.
Per il presidente Legambiente Puglia Francesco Tarantini occorrono alcune priorità quali «il completamento degli impianti, a partire da quelli per il trattamento della frazione umida; la promozione della raccolta differenziata porta a porta; l’adeguamento dell’ecotassa ai limiti massimi previsti dalla L. n. 549/95; la definizione di un percorso amministrativo e delle competenze istituzionali per la riorganizzazione delle ATO su base provinciale e la predisposizione e approvazione, nel più breve termine possibile, dell’aggiornamento del Piano regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani».
Dal rapporto, comunque, emergono anche dati positivi specialmente per i comuni dell’ATO BR2 e per le cittadine di Anzano di Puglia, Apricena, Rocchetta S. Antonio e Troia nel foggiano.
Già a partire dal 2012, però, «la “pigrizia” dei pugliesi nel fare la raccolta differenziata dei rifiuti potrebbe presto trasformarsi in un problema economico, anzi in una vera stangata» ha comunicato ultimamente il presidente Nichi Vendola, parlando dell’ecotassa, la nuova modalità legata alla raccolta differenziata. «I cittadini devono sapere che quello che faranno dal primo gennaio del 2012 avrà effetto nel 2013: più cresce la differenziata più si abbatte l'ecotassa; meno si fa, più si pagherà ». Le amministrazioni, quindi, sono avvisate.