"Non vi votiamo più", impazzano su Facebook le critiche alla manovra Monti

ROMA. La manovra e' a meta' del suo cammino parlamentare e sul web monta la protesta. Le pagine Facebook dei leader dei partiti che sostengono il governo si sono riempite anche oggi di commenti molto veementi sul decreto e sulla decisione di Pdl, Pd e Udc di appoggiarlo. Presa letteralmente d'assalto la bacheca di Silvio Berlusconi. Al leader del Pdl sono arrivate moltissime critiche.

Si pensava che almeno il Pdl ieri alla Camera, avrebbe combattuto, per il ceto piu basso! invece nulla", ha scritto Melina. "Non vi votiamo piu'!", scandisce Lucio. "Ci hai abbandonato, ce lo ricorderemo alle prossime elezioni", assicura Sandro. "E bravi alla fine l'avete votata la manovra eh? Tante chiacchere e chi ci ha rimesso sono sempre i poveracci vero Silvio?", chiede Samuele. Grande delusione anche tra gli elettori del Partito democratico, se Facebook puo' essere considerato un termometro attendibile.

Qualche messaggio di stima e' arrivato e in centinaia hanno spinto il tasto 'mi piace' sui post del segretario, ma a prevalere e' la rabbia. "Mi sento tradita da voi che e' una vita che vi voto e avete fatto passare una manovra come questa", scrive Paola sulla bacheca di Bersani.

"Vergognati, disoccupati che pagano l'Ici e poi si vendono la casa", dice Salvatore. "Io classe 1952 scordatevi il mio voto avete dato la fiducia alla manovra non avete cambiato la riforma delle pensioni", avverte Maria Cristina. "Hai tradito i pensionandi. Vergognati e dimettiti", chiede Nic.
L'ondata di indignazione non risparmia neppure Casini anche se c'e' chi, come Paolo, scrive "meno male che c'e' l'Udc". A Casini che invoca "serieta'", Vico risponde: "E quando mai voi politici siete stati seri? Solo per i vostri stipendi e favoritismi". E ancora Maria Cristina: "Non siamo seri secondo lei noi che la osteggiamo perche' ne va di mezzo la nostra vita ma tanto a lei cosa importa? Si conservi il suo privilegio il suo benessere ma tanto rendera' conto di tutto". Ironie poi sul leader Udc che di fronte al proiettile a lui indirizzato aveva detto: "Non ci fara' cambiare idea sulla manovra". Di sicuro, spiega Michelangelo, "ci saranno altri mezzi, i forconi, perche' se tutti noi riprendessimo coscienza dovremmo venire a cercarvi e infilzavi tutti, senza distinzione di colore politico".

Anche la Camusso, oggi a Padova, ribadisce il giudizio non positivo sul provvedimento economico. "Il nostro giudizio - ha detto la Camusso - continua ad essere quello di una manovra che non ha i tratti di equita' che avrebbe dovuto avere e che comunque bisogna provare ad ottenere. Continua ad essere una manovra profondamente squilibrata sulla tassazione del lavoro dipendente, delle pensioni e delle famiglie. Questo e' un tratto che va corretto anche per gli effetti recessivi che avra' sul Paese in termini di potere d'acquisto, anche in termini di contratto alla progressiva riduzione dell'apparato produttivo". La Camusso mostra preoccupazione per le prospettive economiche del mondo del lavoro: "i dati sulla produzione industriale - ha osservato - sono in totale calo, le previsioni sull'occupazione sono pessime, gli effetti antirecessivi della manovra economica che erano necessari, non ci sono".

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