ROMA. "Bisogna salvare le pensioni a chi ha versato effettivamente 40 anni di contributi, riscatto della laurea compreso. Invece, chi riceve una pluralità di pensioni, deve riceverne solo una". A dicrlo è il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in un'intervista di oggi a Il Secolo XIX.
"Il parlamentare è come un altro lavoratore, la pensione deve riceverla dopo 40 anni di contributi versati". Secondo Di Pietro bisognerebbe toccare "l'eccessiva estensione della reversibilità : deve poterne godere solo chi viveva del reddito garantito da chi è deceduto. Deve pagare chi non ha mai pagato finora: chiederei un contributo di solidarietà del 10 % sui capitali "scudati". E farei un accordo bilaterale con la Svizzera, garantendo gli anonimati degli italiani che hanno acceso conti là , in base al quale le banche elvetiche dovrebbero tassare alla fonte i capitali. Sull'Ici - prosegue poi il leader Idv - si deve intervenire ma non sulla prima casa e non sui soggetti più deboli. Sì alla tassa sui grandi patrimoni ma in modo equo, si colpiscano quelli non dichiarati". Di Pietro conclude su Finmeccanica e afferma "qui non si tratta di 'semplici' tangenti, perchè sono pagate da aziende che sono lo Stato. Monti mandi a casa questi dirigenti pubblici prima che ci pensino i magistrati".
"Il parlamentare è come un altro lavoratore, la pensione deve riceverla dopo 40 anni di contributi versati". Secondo Di Pietro bisognerebbe toccare "l'eccessiva estensione della reversibilità : deve poterne godere solo chi viveva del reddito garantito da chi è deceduto. Deve pagare chi non ha mai pagato finora: chiederei un contributo di solidarietà del 10 % sui capitali "scudati". E farei un accordo bilaterale con la Svizzera, garantendo gli anonimati degli italiani che hanno acceso conti là , in base al quale le banche elvetiche dovrebbero tassare alla fonte i capitali. Sull'Ici - prosegue poi il leader Idv - si deve intervenire ma non sulla prima casa e non sui soggetti più deboli. Sì alla tassa sui grandi patrimoni ma in modo equo, si colpiscano quelli non dichiarati". Di Pietro conclude su Finmeccanica e afferma "qui non si tratta di 'semplici' tangenti, perchè sono pagate da aziende che sono lo Stato. Monti mandi a casa questi dirigenti pubblici prima che ci pensino i magistrati".
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