di Dario Durante. Ancora cento. La provincia di Taranto, infatti, anche per l’anno 2011, rimane stabile alla posizione centesima nella speciale classifica della qualità della vita pubblicata dal quotidiano economico “Il Sole 24 ore” che ha l’obiettivo di valutare e confrontare le perfomance delle provincie italiane considerando sei ambiti, dalla ricchezza al tessuto produttivo, dai servizi alla struttura anagrafica, dalla criminalità alle occasioni di svago e cultura.
Un dato che, comunque, rispecchia il pessimo trend della Puglia con Foggia addirittura ultima nella classifica italiana e con Lecce (85 posto) che precede di poco Brindisi (88) e stacca di oltre dieci posizioni il capoluogo Bari (98).
La terra ionica, rispetto allo scorso anno, risulta peggiorata nel tenore di vita e nel tempo libero: in particolare, nei sei indicatori significativi di ciascuna area presi in esame dall’indagine, Taranto occupa le ultime posizioni per la dotazione di asili nido, nei furti d’auto (202 ogni 100mila abitanti), nell’incidenza percentuale delle sofferenze sui prestiti (11.84%, 101.mo posto) e nella percentuale di occupazione nella fascia 25-34 anni (49%, 85.mo posto).
Risultati negativi, dunque, che potranno rappresentare dei buoni spunti di riflessione per gli schieramenti impegnati nella prossima campagna elettorale per il rinnovo della carica di sindaco. Ma il quadro delle coalizioni appare ancora troppo confuso: l’uscente Stefano ha già annunciato una sua ricandidatura, osteggiata da una parte del Partito Democratico – quanto mai diviso – che preferirebbe la soluzione Michele Pelillo, assessore regionale alle Finanze, passando per la via delle primarie.
Dall’altra parte, invece, dopo la prematura scomparsa dell’onorevole Franzoso, il PdL cerca di riorganizzarsi sul territorio contando sull’apporto di Raffaele Fitto, ormai libero da impegni ministeriali. E già iniziano a circolare alcuni nomi – sui quali le diverse anime del centrodestra ionico potrebbero ricompattarsi – come quelli dell’intellettuale Pierfranco Bruni, del dirigente dell’ente provinciale Luigi Romandini fino all’ex direttore del Corriere del Giorno Antonio Biella.
Un dato che, comunque, rispecchia il pessimo trend della Puglia con Foggia addirittura ultima nella classifica italiana e con Lecce (85 posto) che precede di poco Brindisi (88) e stacca di oltre dieci posizioni il capoluogo Bari (98).
La terra ionica, rispetto allo scorso anno, risulta peggiorata nel tenore di vita e nel tempo libero: in particolare, nei sei indicatori significativi di ciascuna area presi in esame dall’indagine, Taranto occupa le ultime posizioni per la dotazione di asili nido, nei furti d’auto (202 ogni 100mila abitanti), nell’incidenza percentuale delle sofferenze sui prestiti (11.84%, 101.mo posto) e nella percentuale di occupazione nella fascia 25-34 anni (49%, 85.mo posto).
Risultati negativi, dunque, che potranno rappresentare dei buoni spunti di riflessione per gli schieramenti impegnati nella prossima campagna elettorale per il rinnovo della carica di sindaco. Ma il quadro delle coalizioni appare ancora troppo confuso: l’uscente Stefano ha già annunciato una sua ricandidatura, osteggiata da una parte del Partito Democratico – quanto mai diviso – che preferirebbe la soluzione Michele Pelillo, assessore regionale alle Finanze, passando per la via delle primarie.
Dall’altra parte, invece, dopo la prematura scomparsa dell’onorevole Franzoso, il PdL cerca di riorganizzarsi sul territorio contando sull’apporto di Raffaele Fitto, ormai libero da impegni ministeriali. E già iniziano a circolare alcuni nomi – sui quali le diverse anime del centrodestra ionico potrebbero ricompattarsi – come quelli dell’intellettuale Pierfranco Bruni, del dirigente dell’ente provinciale Luigi Romandini fino all’ex direttore del Corriere del Giorno Antonio Biella.