Sanità: Greco, la giunta regionale sta bluffando

BARI. Questa mattina in sala Guaccero si è tenuta una conferenza stampa del coordinatore regionale della Puglia prima di tutto, Salvatore Greco, sulle problematiche della sanità, delle stabilizzazioni e internalizzazioni.

Sul tema delle stabilizzazioni - ha dichiarato Greco - la giunta regionale sta bluffando: scarica sul Governo nazionale o addirittura sul Parlamento la responsabilità di emanare un provvedimento che tolga le castagne dal fuoco, ma chi ha fatto il danno è Vendola e lui soltanto può e deve tirar fuori dal dramma centinaia di famiglie.

Temiamo che il ruolo politico di Vendola, leader di un partito di opposizione (per certi versi anche preconcetta) a questo Governo, possa danneggiare la Puglia: per questo gli ho chiesto, e glielo chiedo di nuovo, di fare il presidente della Regione e non soltanto il politico, di fare l'amministratore, ruolo al quale i pugliesi lo hanno chiamato, e non il politico nazionale.

Le stabilizzazioni - Per Greco la soluzione è nelle possibilità della giunta per due motivi: intanto è stata la giunta a emanare una delibera che ha dato l'indirizzo alle Asl costringendole a licenziare quei dirigenti medici che erano stati stabilizzati in virtù di una legge che Vendola ha fortemente voluto e che la Corte costituzionale ha bocciato; in secondo luogo, la chiave di soluzione è legata a un adempimento che le Asl tardano ad espletare, ovvero la revisione delle piante organiche.

La sentenza della Consulta non obbliga all’annullamento dei contratti, i quali non diventano nulli per il solo effetto della incostituzionalità della legge 40. Semmai – spiegano i giudici – diventano annullabili, per cui spetta alla Asl valutare se ha ancora bisogno di quel personale e confermare o meno i contratti sulla base delle proprie esigenze; sono pertanto essenziali le piante organiche, perché da esse derivano i Livelli essenziali di assistenza, e non ci potrà essere alcuna legge che vieti le assunzioni indispensabili ai Lea (Lea "significa" diritto ala salute dei cittadini e la Costituzione lo garantisce a tutti).

Le sentenze dei giudici del lavoro stanno condannando la Regione al reintegro dei medici licenziati e stanno riconoscendo loro un risarcimento del danno pari a cinque mensilità, ovvero oltre 30mila euro ciascuno. Se tutti facessero ricorso, per la Regione significherebbe sborsare 9,5 milioni di risarcimenti.

Sono circa 200 i dirigenti medici che pur avendo i requisiti della legge 40 non hanno fatto in tempo a firmare il contratto per ritardi della Asl, in particolare quella di Foggia: anche in questo caso è indispensabile predisporre le piante organiche e definire i Livelli essenziali di assistenza.

Una volta fatto questo e stabilita la effettiva necessità di assumere sulla base dei Lea, si potrebbero bandire concorsi pubblici che assegnino punteggi di favore e quote riservate a chi aveva maturato il diritto alla stabilizzazione, sullo schema utilizzato per il cosiddetto "doppio canale" nei concorsi della scuola: non tutti forse verranno salvati, ma una buona parte certamente.

La situazione di allarme-personale riguarda anche gli infermieri: i vertici delle Asl pugliesi ormai viaggiano a vista, senza una rotta e senza una direzione.

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