BARI. È la Commissione sanità del presidente Dino Marino ad aprire le danze della maratona per il Bilancio di previsione per l’anno 2012, prima della seduta consiliare conclusiva del 28 e 29 prossimi.
Entrambi i disegni di legge (bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014 e le disposizioni per la formulazione del bilancio di previsione e di quello pluriennale) sono state approvate a maggioranza.
Una manovra sulla quale pesa il contesto economico finanziario attuale segnato dalle forti turbolenze sui mercati finanziari e dalla crisi dei debiti sovrani dei paesi dell’area euro. È la premessa che l’assessore al bilancio Michele Pelillo, pone nell’analisi complessiva della manovra di fine anno.
A tutto questo vi è da aggiungere per la Puglia il rispetto del patto di stabilità e la necessità di puntare all’equilibrio finanziario.
Vi è da dire che la previsione di un buon equilibrio finanziario strutturale per il 2011, formulata nella relazione dell’anno scorso, si è rivelata particolarmente indovinata, tant’è che è stata necessaria solo una manovra di variazione durante l’anno in corso.
Per quello che riguarda la sanità in particolare, l’entità del fabbisogno di spesa sanitaria per il 2012 è stata quantificata nella stessa misura disposta nel 2011 in sede di ripartizione del Fondo sanitario nazionale.
La presunta entità del deficit sanitario del 2011 è stata determinata sul dato riveniente dal tavolo di monitoraggio sull’attuazione degli adempimenti in materia sanitaria, in attesa dei dati definitivi.
L’assessore alla politiche della salute, Tommaso Fiore, ha ricordato alla Commissione che la Regione Puglia è l’unica che sia entrata in Piano di rientro non per eccessivo disavanzo strutturale finanziario, bensì per la violazione dell’obiettivo del patto di stabilità interno per gli anni 2006-2008.
Analizzando il risultato consolidato di gestione del Servizio sanitario regionale degli ultimi due anni, si può evidenziare un leggero miglioramento nell’esercizio 2010 per quanto riguarda il risultato rideterminato con i criteri del tavolo ministeriale di verifica. Tale risultato è stato interamente coperto con risorse regionali e di fiscalità.
In relazione a quanto programmato nel piano di rientro Fiore ha evidenziato che le azioni avviate negli ultimi mesi hanno permesso di ottenere per taluni voci di costo, risultati in termini di risparmio migliori rispetto a quanto previsto.
Sulla base dei conti economici aziendali dei primi nove mesi dell’anno, il risultato annuo consolidato previsto quale proiezione aritmetica del risultato del terzo trimestre pure comprensivo di tutti gli ammortamenti non sterilizzati, è pari a meno 195 milioni di euro.
Tale risultato se confermato in sede di consuntivo o se migliorato tenendo conto degli effetti che si stanno rilevando nell’ultimo quadrimestre, rappresentano per l’assessore alla sanità, uno storico risultato di risparmio nelle esperienze delle varie Regioni, in ordine al primo anno di vigenza dei Piani di rientro, soprattutto se si pensa che il risultato tendenziale (cioè quello che si sarebbe ottenuto senza lo stesso piano) previsto dai ministeri era di circa meno 497 milioni.
L’entità del fabbisogno di spesa sanitaria per il 2012 è stata quantificata in 6.603,63 milioni di euro sulla base dell’intesa Conferenza Stato Regioni.
Al di là della spesa sanitaria gravante sulle ordinarie fonti di Servizio sanitario nazionale, nel preventivo 2012 sono previste: perdite consolidate di esercizio 2011 per 195.000.000 di euro (meno capitoli già esistenti sul bilancio 2011 a diretta copertura per 22.770.000 euro e per 12.593.000 euro) oltre extraLea 2012 per 42.137.373 euro; entrate in fiscalità Irap-Irpef per euro 239.027.000 per il periodo 2012; spese già vincolate a sanità per 2.747.373 euro.
“È facile constatare dai calcoli – ha sottolineato Fiore - che sussistono maggiori coperture per 40.000.000 di euro che possono esser destinate a bilancio autonomo”.
Un altro dato importante secondo l’assessore Fiore, è la riduzione della spesa farmaceutica per un ammontare di 89 milioni di euro e quelle per il personale per un ammontare di 39 milioni di euro.
Entrambi i disegni di legge (bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014 e le disposizioni per la formulazione del bilancio di previsione e di quello pluriennale) sono state approvate a maggioranza.
Una manovra sulla quale pesa il contesto economico finanziario attuale segnato dalle forti turbolenze sui mercati finanziari e dalla crisi dei debiti sovrani dei paesi dell’area euro. È la premessa che l’assessore al bilancio Michele Pelillo, pone nell’analisi complessiva della manovra di fine anno.
A tutto questo vi è da aggiungere per la Puglia il rispetto del patto di stabilità e la necessità di puntare all’equilibrio finanziario.
Vi è da dire che la previsione di un buon equilibrio finanziario strutturale per il 2011, formulata nella relazione dell’anno scorso, si è rivelata particolarmente indovinata, tant’è che è stata necessaria solo una manovra di variazione durante l’anno in corso.
Per quello che riguarda la sanità in particolare, l’entità del fabbisogno di spesa sanitaria per il 2012 è stata quantificata nella stessa misura disposta nel 2011 in sede di ripartizione del Fondo sanitario nazionale.
La presunta entità del deficit sanitario del 2011 è stata determinata sul dato riveniente dal tavolo di monitoraggio sull’attuazione degli adempimenti in materia sanitaria, in attesa dei dati definitivi.
L’assessore alla politiche della salute, Tommaso Fiore, ha ricordato alla Commissione che la Regione Puglia è l’unica che sia entrata in Piano di rientro non per eccessivo disavanzo strutturale finanziario, bensì per la violazione dell’obiettivo del patto di stabilità interno per gli anni 2006-2008.
Analizzando il risultato consolidato di gestione del Servizio sanitario regionale degli ultimi due anni, si può evidenziare un leggero miglioramento nell’esercizio 2010 per quanto riguarda il risultato rideterminato con i criteri del tavolo ministeriale di verifica. Tale risultato è stato interamente coperto con risorse regionali e di fiscalità.
In relazione a quanto programmato nel piano di rientro Fiore ha evidenziato che le azioni avviate negli ultimi mesi hanno permesso di ottenere per taluni voci di costo, risultati in termini di risparmio migliori rispetto a quanto previsto.
Sulla base dei conti economici aziendali dei primi nove mesi dell’anno, il risultato annuo consolidato previsto quale proiezione aritmetica del risultato del terzo trimestre pure comprensivo di tutti gli ammortamenti non sterilizzati, è pari a meno 195 milioni di euro.
Tale risultato se confermato in sede di consuntivo o se migliorato tenendo conto degli effetti che si stanno rilevando nell’ultimo quadrimestre, rappresentano per l’assessore alla sanità, uno storico risultato di risparmio nelle esperienze delle varie Regioni, in ordine al primo anno di vigenza dei Piani di rientro, soprattutto se si pensa che il risultato tendenziale (cioè quello che si sarebbe ottenuto senza lo stesso piano) previsto dai ministeri era di circa meno 497 milioni.
L’entità del fabbisogno di spesa sanitaria per il 2012 è stata quantificata in 6.603,63 milioni di euro sulla base dell’intesa Conferenza Stato Regioni.
Al di là della spesa sanitaria gravante sulle ordinarie fonti di Servizio sanitario nazionale, nel preventivo 2012 sono previste: perdite consolidate di esercizio 2011 per 195.000.000 di euro (meno capitoli già esistenti sul bilancio 2011 a diretta copertura per 22.770.000 euro e per 12.593.000 euro) oltre extraLea 2012 per 42.137.373 euro; entrate in fiscalità Irap-Irpef per euro 239.027.000 per il periodo 2012; spese già vincolate a sanità per 2.747.373 euro.
“È facile constatare dai calcoli – ha sottolineato Fiore - che sussistono maggiori coperture per 40.000.000 di euro che possono esser destinate a bilancio autonomo”.
Un altro dato importante secondo l’assessore Fiore, è la riduzione della spesa farmaceutica per un ammontare di 89 milioni di euro e quelle per il personale per un ammontare di 39 milioni di euro.
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