TARANTO. ''Niente gratuito patrocinio, ovvero avvocato pagato dallo Stato, per Michele Misseri''. Lo scrive il quotidiano TarantoOggi. Si tratta dell'ennesimo capitolo della vicenda dell'omicidio della 15enne Sarah Scazzi, avvenuto ad Avetrana il 26 agosto del 2010.
''A deciderlo ieri - si scrive nell'articolo - e' stato il giudice dell'udienza preliminare Pompeo Carriere sciogliendo la riserva sull'istanza presentata dal legale del contadino, avvocato Armando Amendolito, il 10 ottobre scorso. Per decidere sono stati necessari alcuni accertamenti patrimoniali e sul reddito della famiglia Misseri da parte della guardia di finanza''.
''Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle - continua il quotidiano - il reddito imponibile a carico di Michele Misseri e di sua moglie Cosima Serrano per l'anno 2010 e' superiore al limite di legge per l'ammissione al beneficio richiesto. Per un nucleo familiare di tre persone, il limite di reddito per accedere al gratuito patrocinio e' di circa 12 mila euro annui. Il legale di Misseri aveva chiesto di prendere in considerazione solo il reddito del suo assistito e non la somma dei redditi dell'intero nucleo familiare, perche', a parer suo, la posizione processuale del Misseri era in conflitto con quella degli altri componenti del nucleo familiare con lui conviventi, ovvero Cosima e la figlia Sabrina, rinviate a giudizio per concorso in soppressione di cadavere, sequestro di persona ed omicidio''.
Per il gup ''tuttavia non sussiste il conflitto di interessi processuali fra Misseri e sua moglie Cosima, non avendo il contadino mai reso dichiarazioni accusatorie nei confronti della moglie ed essendovi, allo stato attuale, una coincidenza di versioni difensive. Al giudice Misseri aveva rappresentato una situazione economica precaria, precisando di essere disoccupato e di vivere senza alcun sostentamento, precisando di mantenersi con la realizzazione di piccoli raccolti di ortaggi e frutta nelle campagne che coltiva''.
Nei giorni scorsi il gup Carriere ha aggravato la misura cautelare nei confronti di Michele Misseri che deve presentarsi due volte al giorno in caserma per l'obbligo di firma e non puo' allontanarsi da Avetrana e neanche uscire di casa per 12 ore al giorno.
''Nei prossimi giorni l'avvocato Amendolito - scrive TarantoOggi - potrebbe presentare un appello al tribunale del Riesame contro questa decisione adottata dal gup sulla base del persistente pericolo di fuga dell'imputato e sulla necessita' di maggiore controllo''.
''A deciderlo ieri - si scrive nell'articolo - e' stato il giudice dell'udienza preliminare Pompeo Carriere sciogliendo la riserva sull'istanza presentata dal legale del contadino, avvocato Armando Amendolito, il 10 ottobre scorso. Per decidere sono stati necessari alcuni accertamenti patrimoniali e sul reddito della famiglia Misseri da parte della guardia di finanza''.
''Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle - continua il quotidiano - il reddito imponibile a carico di Michele Misseri e di sua moglie Cosima Serrano per l'anno 2010 e' superiore al limite di legge per l'ammissione al beneficio richiesto. Per un nucleo familiare di tre persone, il limite di reddito per accedere al gratuito patrocinio e' di circa 12 mila euro annui. Il legale di Misseri aveva chiesto di prendere in considerazione solo il reddito del suo assistito e non la somma dei redditi dell'intero nucleo familiare, perche', a parer suo, la posizione processuale del Misseri era in conflitto con quella degli altri componenti del nucleo familiare con lui conviventi, ovvero Cosima e la figlia Sabrina, rinviate a giudizio per concorso in soppressione di cadavere, sequestro di persona ed omicidio''.
Per il gup ''tuttavia non sussiste il conflitto di interessi processuali fra Misseri e sua moglie Cosima, non avendo il contadino mai reso dichiarazioni accusatorie nei confronti della moglie ed essendovi, allo stato attuale, una coincidenza di versioni difensive. Al giudice Misseri aveva rappresentato una situazione economica precaria, precisando di essere disoccupato e di vivere senza alcun sostentamento, precisando di mantenersi con la realizzazione di piccoli raccolti di ortaggi e frutta nelle campagne che coltiva''.
Nei giorni scorsi il gup Carriere ha aggravato la misura cautelare nei confronti di Michele Misseri che deve presentarsi due volte al giorno in caserma per l'obbligo di firma e non puo' allontanarsi da Avetrana e neanche uscire di casa per 12 ore al giorno.
''Nei prossimi giorni l'avvocato Amendolito - scrive TarantoOggi - potrebbe presentare un appello al tribunale del Riesame contro questa decisione adottata dal gup sulla base del persistente pericolo di fuga dell'imputato e sulla necessita' di maggiore controllo''.