TARANTO. "Il piano di riordino dei trasporti nazionali e transeuropei condanna Taranto all'immobilismo". Questo la denuncia che Ludovico Vico (Pd) affida ad una lettera indirizzata al ministro delle Infrastruttre e dei Trasporti Corrado Passera. "Nel momento in cui l'Italia cerca di riguadagnare il treno della ripresa e dello sviluppo", prosegue il deputato, "la stazione ferroviaria ionica viene ridotta a scalo di 'campagna', mentre le dinamiche europee puntano solo sul Tirreno lasciando fuori il corridoio Adriatico-ionico". Tutto cio', per Vico, e' "inspiegabile", soprattutto alla luce della posizione di Taranto nell' "industria nazionale (acciaio, raffinazione, cemento, transhipment), nell'innovazione (aeronautica) e tendendo conto del suo ruolo strategico per il sistema della difesa nazionale ed europea (base militare della Marina militare italiana)".
"Tutto nella terra dell'infrastrutturazione promessa", prosegue Vico, e "con una linea ferroviaria raddoppiata ed elettrificata verso Bari che ora rischia di suonare come una ridicola beffa (centinaia di miliardi spesi perche'?); con la pista aerea piu' lunga d'Europa (l'aeroporto civile di Taranto-Grottaglie) che ancora una volta inspiegabilmente rimane ai margini dei piani di rilancio del sistema aeroportuale pugliese; e con una sfilza di cancellazioni di tratte ferroviarie che catapultano Taranto agli inizi del '900".
Trenitalia, afferma il deputato Pd, "continua a dire che i passeggeri sono troppo pochi per coprire i costi, ma questa filosofia viene adottata ai danni di un territorio con 600mila abitanti e una mobilita' collegata all'industria, alla Marina e al turismo di gran lunga superiore". Una valutazione ispirata da una "miopia colpevole", "che cela dietro la sua falsita' il vero paradosso di un territorio strategico".
"Tutto nella terra dell'infrastrutturazione promessa", prosegue Vico, e "con una linea ferroviaria raddoppiata ed elettrificata verso Bari che ora rischia di suonare come una ridicola beffa (centinaia di miliardi spesi perche'?); con la pista aerea piu' lunga d'Europa (l'aeroporto civile di Taranto-Grottaglie) che ancora una volta inspiegabilmente rimane ai margini dei piani di rilancio del sistema aeroportuale pugliese; e con una sfilza di cancellazioni di tratte ferroviarie che catapultano Taranto agli inizi del '900".
Trenitalia, afferma il deputato Pd, "continua a dire che i passeggeri sono troppo pochi per coprire i costi, ma questa filosofia viene adottata ai danni di un territorio con 600mila abitanti e una mobilita' collegata all'industria, alla Marina e al turismo di gran lunga superiore". Una valutazione ispirata da una "miopia colpevole", "che cela dietro la sua falsita' il vero paradosso di un territorio strategico".