BARI. “Più verde, meno nero” e un mare sempre blu. Sabato 21 gennaio 2012 la Puglia scenderà in piazza a Monopoli a difesa del proprio modello di sviluppo, che si affida alla biosostenibilità.
Il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna ha fatto il punto delle fasi organizzative con i rappresentanti del comitato contro le trivellazioni petrolifere nell’Adriatico, costituito dalla Regione, dal comune monopolitano, Province, amministrazioni comunali e associazioni.
È in preparazione una grande mobilitazione, che coinvolgerà innanzitutto i cittadini, pugliesi e non solo, e poi tutte le componenti politiche e sociali, a salvaguardia del territorio, per ribadire il “NO!” alle torri petrolifere e il “SI’!” ad una legge nazionale di divieto e ad una moratoria europea dell’installazione di piattaforme offshore d’estrazione di idrocarburi in mare.
Il presidente Introna invita alla collaborazione i sindacati, il mondo professionale, le imprese, soprattutto quelle legate alle attività marinare ed ad uno “sviluppo turistico ed economico sano” e si farà promotore di un appello alla partecipazione di tutte le Regioni costiere italiane. “Facendo seguito al documento contro le trivellazioni approvato all’unanimità nella recente riunione plenaria della Conferenza delle Assemblee legislative – ha annunciato – chiederò ai colleghi presidenti delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo di aderire alla manifestazione di gennaio a difesa del mare. Mi auguro di vedere sfilare con il Gonfalone della Puglia i simboli delle altre quattordici regioni marinare: dalla Liguria alla Calabria fino al Friuli, passando per la Sardegna e la Sicilia”.
Una pagina su Facebook raccoglierà le adesioni alla campagna ambientalista. La prima, con Introna, sarà del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ma “tutti, forze politiche e sociali, associazioni, artisti, esponenti della cultura, sportivi, donne e uomini che hanno a cuore il futuro sano delle prossime generazioni sono invitati – dal presidente dell’Assemblea pugliese - a sottoscrivere un manifesto blu, come le bandiere che le nostre spiagge devono continuare a collezionare da Ventimiglia a Trieste, passando per le coste pugliesi, minacciate da Mola a Otranto e perfino alle Tremiti dallo spettro di un fluido nero come il petrolio e pure scadente”.
Il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna ha fatto il punto delle fasi organizzative con i rappresentanti del comitato contro le trivellazioni petrolifere nell’Adriatico, costituito dalla Regione, dal comune monopolitano, Province, amministrazioni comunali e associazioni.
È in preparazione una grande mobilitazione, che coinvolgerà innanzitutto i cittadini, pugliesi e non solo, e poi tutte le componenti politiche e sociali, a salvaguardia del territorio, per ribadire il “NO!” alle torri petrolifere e il “SI’!” ad una legge nazionale di divieto e ad una moratoria europea dell’installazione di piattaforme offshore d’estrazione di idrocarburi in mare.
Il presidente Introna invita alla collaborazione i sindacati, il mondo professionale, le imprese, soprattutto quelle legate alle attività marinare ed ad uno “sviluppo turistico ed economico sano” e si farà promotore di un appello alla partecipazione di tutte le Regioni costiere italiane. “Facendo seguito al documento contro le trivellazioni approvato all’unanimità nella recente riunione plenaria della Conferenza delle Assemblee legislative – ha annunciato – chiederò ai colleghi presidenti delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo di aderire alla manifestazione di gennaio a difesa del mare. Mi auguro di vedere sfilare con il Gonfalone della Puglia i simboli delle altre quattordici regioni marinare: dalla Liguria alla Calabria fino al Friuli, passando per la Sardegna e la Sicilia”.
Una pagina su Facebook raccoglierà le adesioni alla campagna ambientalista. La prima, con Introna, sarà del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ma “tutti, forze politiche e sociali, associazioni, artisti, esponenti della cultura, sportivi, donne e uomini che hanno a cuore il futuro sano delle prossime generazioni sono invitati – dal presidente dell’Assemblea pugliese - a sottoscrivere un manifesto blu, come le bandiere che le nostre spiagge devono continuare a collezionare da Ventimiglia a Trieste, passando per le coste pugliesi, minacciate da Mola a Otranto e perfino alle Tremiti dallo spettro di un fluido nero come il petrolio e pure scadente”.