Trivellazioni: Introna scrive al sottosegretario all'ambiente

BARI. Trivellazioni e prospezioni petrolifere al largo della Puglia: da oggi il “no” del Consiglio regionale è sul tavolo del nuovo sottosegretario all’ambiente. Il presidente dell’assemblea pugliese, Onofrio Introna, ha rivolto anche all’ing. Tullio Fanelli l’appello a riconoscere le ragioni della "battaglia civile” di istituzioni e cittadini contro le ricerche che società multinazionali stanno conducendo al largo delle coste adriatiche del Sud Barese e del Salento.
Ancora una volta, l’occasione per informare il sottosegretario – di origini foggiane, com’è noto – e per sollecitare un incontro e la richiesta di una moratoria di ogni attività di prospezione petrolifera in mare, è il “Buon lavoro”, personale e di tutti i pugliesi, “tanto più caloroso in ragione delle comuni origini regionali” sottolinea Introna. Che aggiunge: “La sua competenza professionale e l’attenzione da lei notoriamente rivolta alla materia energetica confortano l’intero sistema politico e sociale”.
Ricordando le numerose iniziative a vari livelli istituzionali, “nel quadro di un generale e pacifico stato di mobilitazione dell’opinione pubblica regionale”, Introna ha illustrato al sottosegretario Fanelli “una serie di atti che consentiranno di apprezzare le esigenze della salvaguardia ambientale sulle quali l’intera Puglia insiste da tempo e che hanno ottenuto larga adesione e consenso anche in sedi extraregionali”.
È recente il pronunciamento della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e, che nell’assemblea plenaria del 24 novembre a L’Aquila, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che invita il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro dell’ambiente “a voler sospendere ogni procedimento autorizzativo per indagini petrolifere in mare e adottare una moratoria di ogni iniziativa di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nell’Adriatico e nelle acque al largo di tutte le coste europee”.
La stessa Conferenza ha peraltro chiesto, sempre al presidente Monti e al ministro Clini, un incontro con una delegazione dei presidenti di Regioni e Consigli ed ha inoltre condiviso l’opportunità di approfondire il tema stringente della conservazione dell’ambiente marino in una Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo, da tenersi a Trieste entro il febbraio 2012.
Ciascuno dei Consigli delle Regioni che si affacciano sull’Adriatico si è inoltre impegnato ad adottare un’iniziativa di legge al Parlamento, analoga a quella approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Puglia il 19 luglio 2011, un articolo unico che prevede il divieto di ogni prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque prospicienti le otto regioni adriatiche, nonché l’estensione del divieto “ai procedimenti autorizzativi avviati e non conclusi alla data di entrata in vigore della legge e fa salve le autorizzazioni e le concessioni in essere fino all’esaurimento dei relativi giacimenti, nei limiti stabiliti dai provvedimenti stessi”. L’iniziativa ha raggiunto Bruxelles, convincendo il commissario all’ambiente a sostenere l’opportunità di un protocollo di rigorose regole off shore estese a tutte le acque europee del Mediterraneo.

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