BARI. Il bilancio di previsione 2012 della Regione conferma l’”alluvione e la fiera di tasse” sulle spalle dei contribuenti pugliesi. Lo ha detto il capogruppo della PdL, Rocco Palese, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa a tal proposito in cui ha esordito snocciolando i relativi dati: + 0.30 di Irpef per i redditi fino a 28.000; + 0.50 oltre i 28.000 (totale 113,735 milioni); + 0,92 di IRAP (125,292 milioni); accisa regionale gas metano 22 milioni; tributo regionale per deposito RSU in discarica 18 milioni; accisa regionale benzina 14 milioni; ticket di 1 euro per ricetta (45 milioni). Totale complessivo: 338,027 milioni, dei quali – secondo i dati del bilancio approvato dalla Giunta regionale – 195 saranno impiegati per il ripiano del disavanzo 2011 della sanità come da piano di rientro. Della restante parte (143,027 milioni), 31,500 saranno utilizzati per lo scostamento piano di rientro da ripianare. Restano, quindi, - ha detto Palese - nella disponibilità delle risorse autonome della Regione – il cosidetto tesoretto – 101,527 milioni. Vi sono gli spazi – ha proseguito – per dare almeno un segnale anche piccolo per ridurre il prelievo fiscale. Ad esempio, visto anche gli aumenti previsti dalla manovra di Monti, potrebbe essere possibile rivedere l’IRBA su benzina o metano.
Il capogruppo PdL ha espresso un giudizio complessivamente negativo sull’intera manovra, dando comunque la disponibilità per fare in modo di migliorarla durante il percorso nelle commissioni consiliari.
Altro aspetto di preoccupazione sollevato è di natura strategica e riguarda il rispetto dei vincoli del patto di stabilità. I criteri fissati nel provvedimento approvato dal governo regionale sono improntati a “calcoli elettoralistici” in quanto i relativi effetti sono destinati a scaricare i loro effetti nella seconda parte del 2013, con l’erogazione per la Regione di sanzioni molto pesanti. Il rendiconto, infatti, è previsto entro il 31 marzo, le consultazioni politiche sono previste immediatamente dopo. Palese chiede, quindi, una rimodulazione dei criteri in modo da distribuirne i relativi effetti nell’arco dell’arco del biennio 2012-2013.
Per quanto riguarda la sanità il capogruppo PdL ha lamentato la mancanza, ancora una volta, di un “intervento serio sulle spesa per beni e servizi” visto che “è lì che si annida la cattiva gestione” e ha espresso il suo compiacimento per il fatto che anche i sindacati negli ultimi tempi hanno posto lo stesso problema. Così come ha dato atto anche al Presidente Vendola di averne preso contezza, “ma servono subito norme e disposizioni”.
Altri passaggi del bilancio osservati: il 50% dell’articolato è dedicato ai rifiuti (ecotassa e ATO). Massima adesione alla raccolta differenziata, ma il sistema deve penalizzare gli inadempienti a tutti i livelli e non vessare ulteriormente i cittadini che già fanno il loro dovere.
Si registra, inoltre, una “concentrazione manichea” delle risorse finanziarie. E’ il caso, ad esempio, dell’art. 20 che prevede una finanziamento di 600 mila euro per la realizzazione dei “progetti regionali per i corretti stili di vita”, laddove la contribuzione alle associazioni sportive risulta azzerata del tutto.
Sono cinque, comunque, i punti fondamentali su cui il PdL chiederà modifiche: chiarezza e certezza di risorse per garantire il servizio domiciliare di assistenza ai malati oncologici; una norma che garantisca, al di là delle censure della Corte Costituzionale, l’esenzione dal pagamento del ticket per l’assistenza farmaceutica e specialistica a favore di disoccupati e cassintegrati; una stanziamento a favore dei Comuni per non lasciare soli i sindaci nel casi di eventuali smottamenti e fenomeni idrogeologici; la situazione dei Consorzi di bonifica per i quali fu approvato a suo tempo lo stralcio e a cui avrebbe dovuto fare seguito il provvedimento organico di riordino che manca, con ripercussioni sul pagamento dei dipendenti. Infine la questione della definizione della piante organiche delle Aziende sanitarie: adempimento che manca ancora nonostante sia previsto dalla L.R. n. 22/2011. “La Regione – ha detto Palese – fissi un termine inderogabile di 30 giorni, decorso il quale provveda a nominare un commissario ad acta”.
LA REPLICA DI DECARO: NON ABBIAMO AUMENTATO LE TASSE - ''Non abbiamo aumentato le tasse'', nonostante ''il diluvio di debiti'' lasciati ''in eredita' alla Puglia da Fitto e Palese, e nonostante i tagli dell'ultima manovra di Tremonti che ha finito di azzerare i trasferimenti dello Stato alla Puglia''. Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro. ''Dal 2005 a oggi - ricorda - siamo riusciti a ridurre di un miliardo e 50 milioni di euro quel diluvio universale di debiti ricevuti in eredita' dal centrodestra regionale''. (
Il capogruppo PdL ha espresso un giudizio complessivamente negativo sull’intera manovra, dando comunque la disponibilità per fare in modo di migliorarla durante il percorso nelle commissioni consiliari.
Altro aspetto di preoccupazione sollevato è di natura strategica e riguarda il rispetto dei vincoli del patto di stabilità. I criteri fissati nel provvedimento approvato dal governo regionale sono improntati a “calcoli elettoralistici” in quanto i relativi effetti sono destinati a scaricare i loro effetti nella seconda parte del 2013, con l’erogazione per la Regione di sanzioni molto pesanti. Il rendiconto, infatti, è previsto entro il 31 marzo, le consultazioni politiche sono previste immediatamente dopo. Palese chiede, quindi, una rimodulazione dei criteri in modo da distribuirne i relativi effetti nell’arco dell’arco del biennio 2012-2013.
Per quanto riguarda la sanità il capogruppo PdL ha lamentato la mancanza, ancora una volta, di un “intervento serio sulle spesa per beni e servizi” visto che “è lì che si annida la cattiva gestione” e ha espresso il suo compiacimento per il fatto che anche i sindacati negli ultimi tempi hanno posto lo stesso problema. Così come ha dato atto anche al Presidente Vendola di averne preso contezza, “ma servono subito norme e disposizioni”.
Altri passaggi del bilancio osservati: il 50% dell’articolato è dedicato ai rifiuti (ecotassa e ATO). Massima adesione alla raccolta differenziata, ma il sistema deve penalizzare gli inadempienti a tutti i livelli e non vessare ulteriormente i cittadini che già fanno il loro dovere.
Si registra, inoltre, una “concentrazione manichea” delle risorse finanziarie. E’ il caso, ad esempio, dell’art. 20 che prevede una finanziamento di 600 mila euro per la realizzazione dei “progetti regionali per i corretti stili di vita”, laddove la contribuzione alle associazioni sportive risulta azzerata del tutto.
Sono cinque, comunque, i punti fondamentali su cui il PdL chiederà modifiche: chiarezza e certezza di risorse per garantire il servizio domiciliare di assistenza ai malati oncologici; una norma che garantisca, al di là delle censure della Corte Costituzionale, l’esenzione dal pagamento del ticket per l’assistenza farmaceutica e specialistica a favore di disoccupati e cassintegrati; una stanziamento a favore dei Comuni per non lasciare soli i sindaci nel casi di eventuali smottamenti e fenomeni idrogeologici; la situazione dei Consorzi di bonifica per i quali fu approvato a suo tempo lo stralcio e a cui avrebbe dovuto fare seguito il provvedimento organico di riordino che manca, con ripercussioni sul pagamento dei dipendenti. Infine la questione della definizione della piante organiche delle Aziende sanitarie: adempimento che manca ancora nonostante sia previsto dalla L.R. n. 22/2011. “La Regione – ha detto Palese – fissi un termine inderogabile di 30 giorni, decorso il quale provveda a nominare un commissario ad acta”.
LA REPLICA DI DECARO: NON ABBIAMO AUMENTATO LE TASSE - ''Non abbiamo aumentato le tasse'', nonostante ''il diluvio di debiti'' lasciati ''in eredita' alla Puglia da Fitto e Palese, e nonostante i tagli dell'ultima manovra di Tremonti che ha finito di azzerare i trasferimenti dello Stato alla Puglia''. Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro. ''Dal 2005 a oggi - ricorda - siamo riusciti a ridurre di un miliardo e 50 milioni di euro quel diluvio universale di debiti ricevuti in eredita' dal centrodestra regionale''. (