BARI. Il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, “esprime apprezzamento per l’apertura del presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, alla richiesta avanzata dal Partito democratico già all’indomani del referendum sull’acqua pubblica, di ridurre le tariffe dell’acqua per le fasce più deboli della popolazione”.
Decaro ricorda che il “Pd aveva chiesto fortemente che la Puglia si adeguasse all’esito del referendum per il quale si era battuta, eliminando dal calcolo della tariffa dell’acqua quel 7% relativo alla remunerazione del capitale investito, sostituendolo con il costo effettivo per l’approvvigionamento delle risorse finanziarie necessarie agli investimenti, secondo un calcolo che tenga conto dei tassi abitualmente praticati sul mercato”.
“Tuttavia – rileva Decaro - comprendiamo che non si può eliminare quel 7% in un colpo solo, anche perché alla Puglia quel 7% serve a pagare, purtroppo, un bond sottoscritto molti anni fa dall’amministrazione di centrodestra”.
“Quel che ora conta – prosegue – è andare incontro alle esigenze delle fasce deboli. Un indirizzo già condiviso dal Consiglio regionale che ha approvato all’unanimità l’Ordine del giorno con primo firmatario proprio il gruppo del Pd, con il quale abbiamo chiesto e ottenuto una rimodulazione della dinamica tariffaria contenuta nel Piano d’ambito, istituendo fasce di consumo differenziate in base al reddito. Una linea che era condivisa anche dall’Autorità idrica la quale aveva proposto un ordinamento per escludere dal pagamento dell’acqua le fasce deboli dei pugliesi”.
“Insomma – aggiunge - non è la prima volta che il presidente Vendola ci ascolta, così come è accaduto per il caso San Raffaele. E’ per questo - conclude Decaro - che invitiamo il presidente Vendola a fidarsi di più del Partito democratico, al fine di poter governare sempre meglio insieme e con una sempre maggiore sinergia, nell’interesse e per il bene di tutti i pugliesi”.
Decaro ricorda che il “Pd aveva chiesto fortemente che la Puglia si adeguasse all’esito del referendum per il quale si era battuta, eliminando dal calcolo della tariffa dell’acqua quel 7% relativo alla remunerazione del capitale investito, sostituendolo con il costo effettivo per l’approvvigionamento delle risorse finanziarie necessarie agli investimenti, secondo un calcolo che tenga conto dei tassi abitualmente praticati sul mercato”.
“Tuttavia – rileva Decaro - comprendiamo che non si può eliminare quel 7% in un colpo solo, anche perché alla Puglia quel 7% serve a pagare, purtroppo, un bond sottoscritto molti anni fa dall’amministrazione di centrodestra”.
“Quel che ora conta – prosegue – è andare incontro alle esigenze delle fasce deboli. Un indirizzo già condiviso dal Consiglio regionale che ha approvato all’unanimità l’Ordine del giorno con primo firmatario proprio il gruppo del Pd, con il quale abbiamo chiesto e ottenuto una rimodulazione della dinamica tariffaria contenuta nel Piano d’ambito, istituendo fasce di consumo differenziate in base al reddito. Una linea che era condivisa anche dall’Autorità idrica la quale aveva proposto un ordinamento per escludere dal pagamento dell’acqua le fasce deboli dei pugliesi”.
“Insomma – aggiunge - non è la prima volta che il presidente Vendola ci ascolta, così come è accaduto per il caso San Raffaele. E’ per questo - conclude Decaro - che invitiamo il presidente Vendola a fidarsi di più del Partito democratico, al fine di poter governare sempre meglio insieme e con una sempre maggiore sinergia, nell’interesse e per il bene di tutti i pugliesi”.
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