Aeroporto Grottaglie: un rinvio che fa discutere

di Dario Durante. Ennesimo rinvio per l'attivazione dei voli civili dall'aeroporto di Grottaglie la cui «introduzione dovrà essere supportata da studi specifici rispetto al traffico passeggeri e al bacino di utenza, considerando anche la disponibilità rispetto ad eventuali richieste delle compagnie aeree».
L'istituzione, dal 30 marzo prossimo, di otto corse di autobus giornalieri (cinque delle quali senza fermate intermedie) da Taranto alle aerostazioni di Brindisi e Bari con orari modulati rispetto alle partenze degli aerei rappresenta una magra consolazione per quanti attendevano le decisioni della V commissione, convocata ieri (25 gennaio) a Bari.
La Regione, infatti, è intenzionata a muoversi verso lo sviluppo del polo aerospaziale (Alenia) e l'implementazione dell’attività e dei servizi in funzione del potenziamento del mix porto-aeroporto. Obiettivo, dunque, una piattaforma logistica aeronautica: un “sistema Taranto” al fine di aumentare l'attrattiva commerciale.
«La provincia ionica è oggettivamente poco attenta alle scelte strategiche per la mobilità in quanto si propongono pianificazioni complesse per un futuro non definito e poi non c’è un mezzo di trasporto per Roma o Milano» è l'amaro commento dell’assessore al Bilancio Michele Pelillo.
Ma il collega di giunta Guglielmo Minervini rispedisce al mittente «quel sottile filo di scetticismo espresso dai commissari sul lavoro progettuale in corso» affermando che «sulla piattaforma logistica aeronautica si gioca la partita della Puglia nei prossimi anni: il punto vero non è tanto sulle risorse, quanto sulla capacità di fare sistema tra Regione, Comuni, Provincia e ministero, perché diversamente i tempi diventano biblici».
«È la politica che deve definire la vocazione dell'Arlotta» ha affermato l'amministratore unico di Aeroporti di Puglia Domenico Di Paola tirandosi, di fatto, fuori dalla contesa sullo scalo grottagliese che vede contrapposti i consiglieri regionali tarantini di ogni schieramento alle scelte di Minervini il quale era riuscito, in sede di discussione del bilancio di fine anno, a far ritirare un emendamento per finanziare l'avvio del trasporto cargo ed incentivare quello passeggeri.