Alberona, il fuoco della Taranta

Che sia un giorno speciale, quello dedicato al Patrono degli animali, te ne accorgi dal mattino. Il 17 gennaio, per la sacra ricorrenza di Sant’Antonio, Alberona è in fermento già dalle prime ore della giornata: in ogni vicolo, piazza e contrada ci sono ragazze e ragazzi, uomini e donne a preparare i covoni di legna che, in serata, illumineranno il borgo avvolgendolo in un’atmosfera di magia. Guardare il paese da lontano, mentre ardono i fuochi, è uno spettacolo senza eguali. Il cielo si tinge d’arancio e il profilo di Alberona diventa quello di un incantevole presepe. C’è una particolarità che rende unico il legame tra l’Abate e il borgo alberonese. Ogni contrada prepara un falò artistico con una forma diversa. Il legname viene disposto con cura per delineare una scena, un oggetto o un animale. Può capitare, quindi, di vedere un covone a forma di pozzo o uno che raffigura una grande macina per trasformare il grano in farina. Agli autori del falò più creativo e spettacolare va il plauso della Comunità e viene consegnato un premio. Il paese, in occasione di questa sentita ricorrenza, viene allegramente invaso da centinaia di turisti. E’ un’occasione imperdibile per godersi le tradizioni e la bellezza di Alberona, uno dei pochi paesi in Puglia a sommare due importanti riconoscimenti dal punto di vista turistico e ambientale: la Bandiera Arancione del Touring Club e il marchio dei “Borghi più belli d’Italia”. In piazza, si consumano le tipicità del periodo invernale, con il gusto della carne di maiale accompagnato da vino rosso, legumi e pane dal sapore incomparabile. Alla festa partecipa tutto il paese. Si possono assaporare il pancotto, la cotenna, la pancetta soffritta, la cotica e ogni altra prelibatezza preparata con carne e verdure. Il percorso attraverso i falò, inoltre, diventa un cammino alla scoperta di archi storici, chiese, piazze e monumenti che svelano tutta la bellezza di Alberona. Quella dedicata a Sant’Antonio è una Festa molto sentita ad Alberona, probabilmente in virtù dell'ancora forte vocazione agricola del comune.