BARI. La Pinacoteca Provinciale di Bari “Corrado Giaquinto” ha in programma due visite guidate domenicali per ogni mese sino alla durata della mostra in corso: Dove ‘favole e sogni sono natura e roccia’ Antonio Di Pillo (1909-1991) Uno scultore abruzzese in Puglia.
Le visite si terranno: domenica 15 e 29 gennaio; domenica 12 e 26 febbraio; domenica 11 e 25 marzo.
Le visite guidate sono condotte da operatori didattici specializzati. L’appuntamento è previsto per le ore 10,45. L’ingresso è gratuito. La mostra rimarrà aperta sino al 31 marzo.
L’esposizione, ideata e curata da Clara Gelao, Direttrice della Pinacoteca Provinciale, è costituita da una selezionata rassegna di 58 opere scultoree in bronzo e terracotta, 15 disegni e 9 tra sculture e dipinti di altri artisti posti a confronto, di Antonio Di Pillo (Pratola Peligna [AQ] 1909-Trinitapoli [BT] 1991).
La mostra è un’occasione per esplorare la scultura della seconda metà del Novecento in Puglia, puntando l’attenzione su una figura d’artista ancora poco conosciuta, Antonio Di Pillo, un interessante scultore la cui attività , dopo un soggiorno di qualche anno a Roma – dove entrò in contatto con gli artisti e i critici più affermati all’epoca – si svolse quasi ininterrottamente, per circa quarant’anni e sino alla morte, a Trinitapoli, città d’origine della moglie.
Le visite si terranno: domenica 15 e 29 gennaio; domenica 12 e 26 febbraio; domenica 11 e 25 marzo.
Le visite guidate sono condotte da operatori didattici specializzati. L’appuntamento è previsto per le ore 10,45. L’ingresso è gratuito. La mostra rimarrà aperta sino al 31 marzo.
L’esposizione, ideata e curata da Clara Gelao, Direttrice della Pinacoteca Provinciale, è costituita da una selezionata rassegna di 58 opere scultoree in bronzo e terracotta, 15 disegni e 9 tra sculture e dipinti di altri artisti posti a confronto, di Antonio Di Pillo (Pratola Peligna [AQ] 1909-Trinitapoli [BT] 1991).
La mostra è un’occasione per esplorare la scultura della seconda metà del Novecento in Puglia, puntando l’attenzione su una figura d’artista ancora poco conosciuta, Antonio Di Pillo, un interessante scultore la cui attività , dopo un soggiorno di qualche anno a Roma – dove entrò in contatto con gli artisti e i critici più affermati all’epoca – si svolse quasi ininterrottamente, per circa quarant’anni e sino alla morte, a Trinitapoli, città d’origine della moglie.