ROMA. E' strettamente connesso all'andamento dello spread il destino dell'economia italiana. Se i rendimenti dei titoli di Stato rimarranno fermi per un biennio ai livelli di gennaio il Pil si ridurra' dell'1,5% nella media di quest'anno e restera' fermo in quella del prossimo. Se al contrario il differenziale migliorerà , la contrazione del 2012 si fermerebbe all'1,2%, tornando a crescere dello 0,8% nel 2013.
I seguenti scenari sono prospettati dal Bollettino economico della Banca d'Italia, secondo cui "l'incertezza che circonda le prospettive di medio termine dell'economia italiana e' straordinariamente elevata ed e' strettamente legata all'evoluzione della crisi del debito sovrano nell'area dell'euro". Priorita' e' rilancio economia "Una volta completato il quadro degli interventi volti ad assicurare l'equilibrio dei conti pubblici, la priorita' e' ora la creazione di condizioni favorevoli al rilancio dell'economia italiana". E' l'ammonimento della Banca d'Italia secondo cui le misure in corso di definizione, "se ben disegnate e prontamente attuate, stimolando la capacita' potenziale di crescita del prodotto, possono influenzare positivamente le aspettative dei mercati e le decisioni di spesa di famiglie e imprese, riverberandosi favorevolmente non solo sul lungo periodo, ma anche sui risultati di quest'anno e del prossimo".
Secondo Bankitalia, tuttavia "politiche ambiziose per ripristinare la fiducia e garantire la normalizzazione delle condizioni di mercato sono indispensabili anche a livello europeo. E' essenziale", afferma il Bollettino di via Nazionale, "mettere in atto tutti gli elementi delle nuove regole di governo economico dell'Unione europea approvate di recente. Nel contempo, e' importante che sia reso rapidamente operativo il rafforzamento degli strumenti europei per la stabilita' finanziaria, quali l'Efsf e l'Esm, aumentandone l'efficacia e sfruttandone tempestivamente le potenzialita'".
Deficit al 3,8% nel 2011, debito in calo dal 2013 Le tre manovre correttive varate tra luglio e dicembre hanno ricondotto sotto controllo i conti pubblici italiani. In particolare, il Bollettino economico della Banca d'Italia stima che il rapporto tra deficit e Pil si sia collocato al 3,8% quest'anno, in netto calo rispetto al 4,6% del 2010, e in linea con le previsioni del Governo. L'incidenza del debito sul prodotto, pari al 118,4% nel 2010 si sarebbe invece collocata in prossimita' del 120%, con un incremento inferiore a quello stimato per la media degli altri Paesi dell'area euro. Gli interventi consentiranno inoltre di conseguire nel 2013 un avanzo primario nell'ordine del 5% del Pil e una prima riduzione del rapporto debito/Pil. Se lo spread scendera', Bankitalia ritiene possibile nel 2013 un ritorno del rapporto debito/Pil sui livelli registrati nel 2010 e il sostanziale conseguimento del pareggio di bilancio.
I seguenti scenari sono prospettati dal Bollettino economico della Banca d'Italia, secondo cui "l'incertezza che circonda le prospettive di medio termine dell'economia italiana e' straordinariamente elevata ed e' strettamente legata all'evoluzione della crisi del debito sovrano nell'area dell'euro". Priorita' e' rilancio economia "Una volta completato il quadro degli interventi volti ad assicurare l'equilibrio dei conti pubblici, la priorita' e' ora la creazione di condizioni favorevoli al rilancio dell'economia italiana". E' l'ammonimento della Banca d'Italia secondo cui le misure in corso di definizione, "se ben disegnate e prontamente attuate, stimolando la capacita' potenziale di crescita del prodotto, possono influenzare positivamente le aspettative dei mercati e le decisioni di spesa di famiglie e imprese, riverberandosi favorevolmente non solo sul lungo periodo, ma anche sui risultati di quest'anno e del prossimo".
Secondo Bankitalia, tuttavia "politiche ambiziose per ripristinare la fiducia e garantire la normalizzazione delle condizioni di mercato sono indispensabili anche a livello europeo. E' essenziale", afferma il Bollettino di via Nazionale, "mettere in atto tutti gli elementi delle nuove regole di governo economico dell'Unione europea approvate di recente. Nel contempo, e' importante che sia reso rapidamente operativo il rafforzamento degli strumenti europei per la stabilita' finanziaria, quali l'Efsf e l'Esm, aumentandone l'efficacia e sfruttandone tempestivamente le potenzialita'".
Deficit al 3,8% nel 2011, debito in calo dal 2013 Le tre manovre correttive varate tra luglio e dicembre hanno ricondotto sotto controllo i conti pubblici italiani. In particolare, il Bollettino economico della Banca d'Italia stima che il rapporto tra deficit e Pil si sia collocato al 3,8% quest'anno, in netto calo rispetto al 4,6% del 2010, e in linea con le previsioni del Governo. L'incidenza del debito sul prodotto, pari al 118,4% nel 2010 si sarebbe invece collocata in prossimita' del 120%, con un incremento inferiore a quello stimato per la media degli altri Paesi dell'area euro. Gli interventi consentiranno inoltre di conseguire nel 2013 un avanzo primario nell'ordine del 5% del Pil e una prima riduzione del rapporto debito/Pil. Se lo spread scendera', Bankitalia ritiene possibile nel 2013 un ritorno del rapporto debito/Pil sui livelli registrati nel 2010 e il sostanziale conseguimento del pareggio di bilancio.
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