MILANO. Si allarga a macchia d'olio il numero delle partite prese di mira dalle indagini condotte dalla procura di Cremona sul calcio scommesse. L'attivita' dei pm cremonesi e' proseguita senza esclusione di colpi. ''Abbiamo fatto molti accertamenti che sono positivi perche' confermano certe situazioni anche su nuove partite anche di serie A'', ha rivelato un investigatore. Insomma, in ambienti giudiziari cremonesi, si ha la sensazione che l'inchiesta sul calcio scommesse possa riservare nuove sorprese: ''Sono parecchie - prosegue la stessa fonte - le cose che stanno venendo a galla anche su partite di cui si era parlato durante la prima tranche di inchiesta''. L'impressione e' che alcuni scenari descritti dall'ex portiere della Cremonese, Marco Paoloni, in alcune conversazioni intercettate dalla procura siano reali: ''Le millanterie di Paoloni - ha precisato lo stesso investigatore - non erano poi cosi' tanto millanterie...''.
Intanto, l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni oggi davanti al pm, ''ha ammesso di aver tirato il rigore al centro come concordato sul campo con il portiere Cassano''.
Per il 38enne calciatore neroazzurro, e' stata un'occasione per confermare un episodio gia' noto agli inquirenti, quello relativo alla combine della partita di serie B Atalanta-Piacenza del marzo scorso.
Sulla vicenda e' intervenuto anche il legale di Doni, l'avvocato Salvatore Pino. ''La partita - ha detto il legale al termine dell'interrogatorio - era gia' conmbinata, Doni ne era a conoscenza ma la possibilita' di portare punti alla squadra lo ha indotto a compiere un passo falso. Tuttavia - ha puntualizzato l'avvocato Pino - non e' stato lui ad alterare il ruisultato della partita''.
Oltre al caso di Atalanta-Piacenza, durante l'interrogatorio di Doni ''sono stati toccati molti argomenti sui quali in precedenza non era stato chiamato in causa'', ha detto ancora il legale chiarendo che il suo assistito ''aveva intenzione di collaborare con i magistrati e lo ha fatto''.
Anche per questo, ha annunciato l'avvocato Pino, ''presenteremo istanza di revoca degli arresti domiciliari''.
Sempre secondo il legale Doni ''ritiene di non aver mai fatto nulla contro la squadra. Lui non e' un giocatore corrotto, non e' uno che si e' venduto le partite, anzi ha sempre giocato per vincere''.
Intanto, l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni oggi davanti al pm, ''ha ammesso di aver tirato il rigore al centro come concordato sul campo con il portiere Cassano''.
Per il 38enne calciatore neroazzurro, e' stata un'occasione per confermare un episodio gia' noto agli inquirenti, quello relativo alla combine della partita di serie B Atalanta-Piacenza del marzo scorso.
Sulla vicenda e' intervenuto anche il legale di Doni, l'avvocato Salvatore Pino. ''La partita - ha detto il legale al termine dell'interrogatorio - era gia' conmbinata, Doni ne era a conoscenza ma la possibilita' di portare punti alla squadra lo ha indotto a compiere un passo falso. Tuttavia - ha puntualizzato l'avvocato Pino - non e' stato lui ad alterare il ruisultato della partita''.
Oltre al caso di Atalanta-Piacenza, durante l'interrogatorio di Doni ''sono stati toccati molti argomenti sui quali in precedenza non era stato chiamato in causa'', ha detto ancora il legale chiarendo che il suo assistito ''aveva intenzione di collaborare con i magistrati e lo ha fatto''.
Anche per questo, ha annunciato l'avvocato Pino, ''presenteremo istanza di revoca degli arresti domiciliari''.
Sempre secondo il legale Doni ''ritiene di non aver mai fatto nulla contro la squadra. Lui non e' un giocatore corrotto, non e' uno che si e' venduto le partite, anzi ha sempre giocato per vincere''.