Concordia: Pd, intervenire subito con obbligo doppio scafo
ROMA. “La tragedia della Costa Concordia ci insegna che nonostante le procedure rigidissime e la strumentazione altamente tecnologica a disposizione delle navi di nuove generazione, si debba intervenire rafforzando la sicurezza dei passeggeri, degli equipaggi e la tutela dei nostri mari con azioni mirate. Nel Tirreno e nell’Adriatico esistono ecosistemi delicati e fragili. Basti pensare agli arcipelaghi nel Tirreno e al delicato sistema della laguna veneta. E’ indispensabile che le rotte predefinite siano rigorosamente rispettate. Ma è fondamentale intervenire immediatamente con alcune precise azioni : estendere anche alla crocieristica, ed in particolare alle città galleggianti, quanto previsto con una legge approvata dal Governo Prodi per le unità mercantili ovvero la costruzione di navi a doppio scafo”. Lo afferma il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, commentando l’incidente avvenuto all’Isola del Giglio alla nave Costa Concordia.
“Si tratta di una maggiore sicurezza per le navi di grosso tonnellaggio che può scongiurare nel caso di incidenti – aggiunge Meta a proposito delle navi a doppio scafo - come quello della Costa Concordia, da un lato l’affondamento della nave e dall’altro la fuoriuscita di carburante con i relativi danni ambientali. L’incidente avvenuto qualche anno fa nel Golfo del Messico fu lo spunto che ci consigliò di proporre una legge per costruire una flotta di 4 navi cosiddette “mangia petrolio” – sottolinea l’esponente democratico - alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente e delle Infrastrutture, per consentire interventi rapidi nel caso di sversamento in mare di idrocarburi a seguito di incidenti come quello all’Isola del Giglio. Fincantieri possiede un brevetto per questo tipo di navi e chiediamo di accelerare l’approvazione della nostra legge, ora ferma in commissione alla Camera”.
“Si tratta di una maggiore sicurezza per le navi di grosso tonnellaggio che può scongiurare nel caso di incidenti – aggiunge Meta a proposito delle navi a doppio scafo - come quello della Costa Concordia, da un lato l’affondamento della nave e dall’altro la fuoriuscita di carburante con i relativi danni ambientali. L’incidente avvenuto qualche anno fa nel Golfo del Messico fu lo spunto che ci consigliò di proporre una legge per costruire una flotta di 4 navi cosiddette “mangia petrolio” – sottolinea l’esponente democratico - alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente e delle Infrastrutture, per consentire interventi rapidi nel caso di sversamento in mare di idrocarburi a seguito di incidenti come quello all’Isola del Giglio. Fincantieri possiede un brevetto per questo tipo di navi e chiediamo di accelerare l’approvazione della nostra legge, ora ferma in commissione alla Camera”.
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