Concordia: Procura, non fu inchino ma prova di coraggio

GROSSETO. Piu' che rispondere all'usanza dell'inchino, e' stata una "prova di coraggio" quella manovra di avvicinamento alla costa dell'Isola del Giglio che il comandante della 'Costa Concordia', Francesco Schettino, ha effettuato venerdi' sera e che ha determinato il naufragio della nave dopo l'impatto contro uno scoglio. E' quanto emerge in ambienti della Procura di Grosseto. Della pratica dell'inchino si e' parlato molto in questi giorni, riferendosi all'usanza di avvicinarsi all'isola come omaggio a un vecchio comandante in pensione.

Intanto la mamma di Daiana, la piccina di cinque anni che viaggiava con il papa' e la sua compagna e che e' ancora dispersa, ha voluto stamane raggiungere l'Isola del Giglio ed ha voluto, a bordo della motovedetta della Capitaneria di Porto, fare il giro intorno alla nave Concordia.

Insieme a lei, tanti altri parenti di dispersi che, arrivando sul posto del disastro, hanno voluto lanciare in mare un mazzo di fiori in ricordo delle vittime del naufragio di venerdi' 13 dicembre .

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