BARI. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, d’intesa con i presidenti dei gruppi consiliari, provvederà la settimana prossima alla nomina dei componenti del Corecom, essendo decorsi i termini per la elezione degli stessi da parte dell'assemblea legislativa. E’ stata questa la conclusione della seduta odierna della II commissione consiliare, presieduta da Giovanni Brigante, con all’ordine del giorno la pdl, presentata dai capigruppo di SEL Michele Losappio e de LPpv Angelo Disabato, di modifica della L.R. n. 3/2000 sulla istituzione, organizzazione e funzionamento del Corecom.
La proposta di legge, composta da un solo articolo, prevede che i componenti del comitato restino in carica per cinque anni e che la loro rieleggibilità non possa avere luogo per più di due mandati. Su questo articolato si è sviluppato un acceso dibattito tra i commissari, tutti concordi, sia pure con modalità diverse, sulla esigenza di procedere alla politica di contenimento della spesa anche attraverso la eliminazione degli organismi di derivazione regionale non strettamente necessari (vedi, ad esempio, l’ATO e il Comitato urbanistico regionale). In merito al Corecom si è parlato dell’esigenza (Palese PdL e Negro UDC) di incaricare l’Ufficio legislativo circa la verifica della effettiva obbligatorietà di mantenere in piedi questa organismo. Posizioni variegate circa le modalità della eventuale soppressione: farla passare dalla VII commissione nell’ambito di un piano organico di tagli degli enti di derivazione regionale non ritenuti indispensabili o procedere volta per volta nelle singole commissioni interessate per guadagnare tempo. Il presidente Brigante e il consigliere Francesco Laddomanda (LPpv) hanno presentato un emendamento con la riduzione dei componenti del comitato regionale da 5 a 3 membri e con la previsione per gli stessi di un solo mandato, unico e non rinnovabile.
Alla fine il Presidente Introna, intervenuto in un secondo momento a seguito di specifica richiesta dei commissari onde acquisire conoscenza della situazione aggiornata, ha fatto un po’ di ordine. “Stiamo parlando – ha detto – di un organismo di garanzia e vigilanza molto importante”, sottolineando la sua contrarietà alla soppressione e preannunciando le nomine dei componenti per la settimana prossima. La Puglia viene considerata una regione guida da questo punto di vista a livello nazionale; non per altro lo stesso Introna è stato nominato coordinatore nazionale a conferma che la esperienza della nostra regione viene valutata come una delle più positive in tutta Italia. In più si aggiunge il prossimo riparto delle risorse finanziarie da parte del Agecom ai singoli comitati, rispetto al quale la Puglia non può farsi cogliere in difetto. Introna ha chiesto ai presidenti dei gruppi consiliari “di essere messo nelle condizioni di procedere alle nomine” in questione. Inoltre si è pronunciato a favore della conferma della composizione del comitato di 5 membri (“che assicura anche la necessaria presenza dell’opposizione”) e con il vincolo di un solo mandato per gli stessi. Infine ha ricordato che il 2012 è un anno molto importante per la comunicazione: a metà anno è previsto il swich off con il passaggio definitivo al digitale terrestre. “E’ in corso la procedura relativa al bando da 10 milioni di euro a favore delle emittenti televisive e questo costituisce un ulteriore elemento per dire no alla soppressione del Corecom”.
La proposta di legge, composta da un solo articolo, prevede che i componenti del comitato restino in carica per cinque anni e che la loro rieleggibilità non possa avere luogo per più di due mandati. Su questo articolato si è sviluppato un acceso dibattito tra i commissari, tutti concordi, sia pure con modalità diverse, sulla esigenza di procedere alla politica di contenimento della spesa anche attraverso la eliminazione degli organismi di derivazione regionale non strettamente necessari (vedi, ad esempio, l’ATO e il Comitato urbanistico regionale). In merito al Corecom si è parlato dell’esigenza (Palese PdL e Negro UDC) di incaricare l’Ufficio legislativo circa la verifica della effettiva obbligatorietà di mantenere in piedi questa organismo. Posizioni variegate circa le modalità della eventuale soppressione: farla passare dalla VII commissione nell’ambito di un piano organico di tagli degli enti di derivazione regionale non ritenuti indispensabili o procedere volta per volta nelle singole commissioni interessate per guadagnare tempo. Il presidente Brigante e il consigliere Francesco Laddomanda (LPpv) hanno presentato un emendamento con la riduzione dei componenti del comitato regionale da 5 a 3 membri e con la previsione per gli stessi di un solo mandato, unico e non rinnovabile.
Alla fine il Presidente Introna, intervenuto in un secondo momento a seguito di specifica richiesta dei commissari onde acquisire conoscenza della situazione aggiornata, ha fatto un po’ di ordine. “Stiamo parlando – ha detto – di un organismo di garanzia e vigilanza molto importante”, sottolineando la sua contrarietà alla soppressione e preannunciando le nomine dei componenti per la settimana prossima. La Puglia viene considerata una regione guida da questo punto di vista a livello nazionale; non per altro lo stesso Introna è stato nominato coordinatore nazionale a conferma che la esperienza della nostra regione viene valutata come una delle più positive in tutta Italia. In più si aggiunge il prossimo riparto delle risorse finanziarie da parte del Agecom ai singoli comitati, rispetto al quale la Puglia non può farsi cogliere in difetto. Introna ha chiesto ai presidenti dei gruppi consiliari “di essere messo nelle condizioni di procedere alle nomine” in questione. Inoltre si è pronunciato a favore della conferma della composizione del comitato di 5 membri (“che assicura anche la necessaria presenza dell’opposizione”) e con il vincolo di un solo mandato per gli stessi. Infine ha ricordato che il 2012 è un anno molto importante per la comunicazione: a metà anno è previsto il swich off con il passaggio definitivo al digitale terrestre. “E’ in corso la procedura relativa al bando da 10 milioni di euro a favore delle emittenti televisive e questo costituisce un ulteriore elemento per dire no alla soppressione del Corecom”.
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