ISOLA DEL GIGLIO. Una tragedia dalle proporzioni immane. La sciagura della Costa Concordia viene raccontata anche dai testimoni diretti del disastro, tra cui una giornalista presente a bordo per una sfilata di moda.
«Ãˆ stato un momento infernale. Erano circa le 21 e stavamo per andare a cena, quindi eravamo anche vestiti abbastanza leggeri - spiega una giornalista che era bordo a Skytg24 - Abbiamo sentito un urto e le luci si sono spente, dai tavoli sono caduti gli oggetti e i bicchieri. Siamo tutti corsi verso il ponte e a fatica abbiamo raccolto i salvagenti, ma il comandante ci ha assicurato che si trattava solamente di un guasto alle macchine, e non era vero: sotto la chiglia già c'era uno squarcio di cento metri».
Dopo le prime rassicurazioni è diventato evidente, però, come fosse necessario evacuare: «C'è stato un vero e proprio assalto alle scialuppe con personale totalmente non addestrato, non idoneo alla situazione, tanto che proprio mentre venivano calate ci sono stati gli incidenti- evidenzia la Parmegiani - tanto che abbiamo dovuto sostituire il comandante della nostra scialuppa con un ufficiale di macchina di una compagnia diversa». Insomma, il personale era «Totalmente impreparato alle emergenze», e a detta di Parmigiani le responsabilità sarebbero anche del capitano che «al momento della tragedia si trovava a cena, me ne assumo la responsabilità : era a cena».
La tensione altissima ha fatto sì che anche i soccorsi siano stati concitati e forse non del tutto organizzati: «Abbiamo trascorso la notte avvolti solo nelle coperte, trasportati prima al Giglio e poi qui a Porto Santo Stefano, senza un bicchiere di latte né una bevanda calda», conclude la giornalista.
«Ãˆ stato un momento infernale. Erano circa le 21 e stavamo per andare a cena, quindi eravamo anche vestiti abbastanza leggeri - spiega una giornalista che era bordo a Skytg24 - Abbiamo sentito un urto e le luci si sono spente, dai tavoli sono caduti gli oggetti e i bicchieri. Siamo tutti corsi verso il ponte e a fatica abbiamo raccolto i salvagenti, ma il comandante ci ha assicurato che si trattava solamente di un guasto alle macchine, e non era vero: sotto la chiglia già c'era uno squarcio di cento metri».
Dopo le prime rassicurazioni è diventato evidente, però, come fosse necessario evacuare: «C'è stato un vero e proprio assalto alle scialuppe con personale totalmente non addestrato, non idoneo alla situazione, tanto che proprio mentre venivano calate ci sono stati gli incidenti- evidenzia la Parmegiani - tanto che abbiamo dovuto sostituire il comandante della nostra scialuppa con un ufficiale di macchina di una compagnia diversa». Insomma, il personale era «Totalmente impreparato alle emergenze», e a detta di Parmigiani le responsabilità sarebbero anche del capitano che «al momento della tragedia si trovava a cena, me ne assumo la responsabilità : era a cena».
La tensione altissima ha fatto sì che anche i soccorsi siano stati concitati e forse non del tutto organizzati: «Abbiamo trascorso la notte avvolti solo nelle coperte, trasportati prima al Giglio e poi qui a Porto Santo Stefano, senza un bicchiere di latte né una bevanda calda», conclude la giornalista.
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