Dimensionamento scolastico: Uil, Regione ha fatto sua parte ma legge è iniqua
BARI. “La Regione ha fatto fino in fondo la sua parte, attuando con buon senso, evitando di ricorrere ad accorpamenti selvaggi come imposto dall’attuale normativa e da talune amministrazioni comunali e prim’ancora impugnando la stessa legge dinanzi alla Corte Costituzionale. Purtroppo oggi paghiamo dazio per non aver dimensionato le scuole con gradualità nel corso degli anni. Con questo piano ci avvicineremo agli standard di altre regioni italiane”.
Giovanni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, commenta così il piano di dimensionamento scolastico presentato stamani dall’Assessore Regionale Alba Sasso. Piano che prevede 160 scuole primarie e 28 secondarie in meno. Le scuole, sul territorio regionale, passeranno da 896 a 720, mentre gli istituti comprensivi (nati dalla fusione tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado) previsti dalla legge 111 del 2012 saranno 311 in totale. Proprio riferendosi alla legge statale in questione, Verga non esita a definirla “iniqua e non condivisa, con l’unico obiettivo di fare cassa seguendo criteri ragioneristici che certo non favoriscono la creazione di un servizio scolastico di qualità e all’altezza di una società globale”. Il piano di dimensionamento rappresenta “una spallata difficile da assorbire per il sistema scuola, che ha già pagato a caro prezzo, con tagli da 8,5 miliardi, le disposizioni del decreto legge 112 del 2008. A questo punto chiederemo investimenti oculati nell’edilizia scolastica affinché gli istituti compresivi abbiano un’unica struttura stile college in cui ospitare i primi tre gradi di scuola”.
“Il conto degli accorpamenti – continua Verga – verrà presentato, come sempre, al personale scolastico, dai dirigenti scolastici ai direttori amministrativi, passando per gli assistenti amministrativi ed i collaboratori scolastici. In particolare, queste ultime categorie, essendo di carattere provinciale, rischieranno di perdere la propria titolarità. Ma i più penalizzati, come al solito, saranno i più giovani, che si ritrovano in fondo alle graduatorie: situazione drammatica che stride parecchio con le discussioni, a livello nazionale, sull’offerta lavorativa per le nuove generazioni”. “Tuttavia – chiosa il Segretario regionale della UIL Scuola – faremo pressione affinché il Ministero congeli gli organici per i prossimi anni, altrimenti oltre al danno, già di per sé notevole, saremo costretti a fare i conti con la beffa”.
Giovanni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, commenta così il piano di dimensionamento scolastico presentato stamani dall’Assessore Regionale Alba Sasso. Piano che prevede 160 scuole primarie e 28 secondarie in meno. Le scuole, sul territorio regionale, passeranno da 896 a 720, mentre gli istituti comprensivi (nati dalla fusione tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado) previsti dalla legge 111 del 2012 saranno 311 in totale. Proprio riferendosi alla legge statale in questione, Verga non esita a definirla “iniqua e non condivisa, con l’unico obiettivo di fare cassa seguendo criteri ragioneristici che certo non favoriscono la creazione di un servizio scolastico di qualità e all’altezza di una società globale”. Il piano di dimensionamento rappresenta “una spallata difficile da assorbire per il sistema scuola, che ha già pagato a caro prezzo, con tagli da 8,5 miliardi, le disposizioni del decreto legge 112 del 2008. A questo punto chiederemo investimenti oculati nell’edilizia scolastica affinché gli istituti compresivi abbiano un’unica struttura stile college in cui ospitare i primi tre gradi di scuola”.
“Il conto degli accorpamenti – continua Verga – verrà presentato, come sempre, al personale scolastico, dai dirigenti scolastici ai direttori amministrativi, passando per gli assistenti amministrativi ed i collaboratori scolastici. In particolare, queste ultime categorie, essendo di carattere provinciale, rischieranno di perdere la propria titolarità. Ma i più penalizzati, come al solito, saranno i più giovani, che si ritrovano in fondo alle graduatorie: situazione drammatica che stride parecchio con le discussioni, a livello nazionale, sull’offerta lavorativa per le nuove generazioni”. “Tuttavia – chiosa il Segretario regionale della UIL Scuola – faremo pressione affinché il Ministero congeli gli organici per i prossimi anni, altrimenti oltre al danno, già di per sé notevole, saremo costretti a fare i conti con la beffa”.
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