ROMA - L'Italia vive un generale "senso di depressione", e la responsabilita' e' di tutti. Classe dirigente e societa', per coprire a vicenda i propri interessi, hanno siglato tra loro una sorta di patto di non belligeranza che di fatto blocca il Paese. E' quanto sostiene l'Eurispes nella premessa al Rapporto 2012 che viene pubblicato oggi.
Secondo l'istituto di ricerca, la crisi che sta attraversando il Paese "mette in discussione le certezze e i risultati raggiunti dalla societa' italiana nel corso degli ultimi decenni".
"Il Paese - prosegue la nota - vive un generale senso di depressione che attraversa tutte le classi sociali: i poveri perche' vedono allontanarsi la possibilita' di migliorare la loro situazione economica; i ceti medi perche' hanno paura di una progressiva proletarizzazione; i ricchi perche' si sentono criminalizzati e hanno persino timore di mostrare il proprio status".
"Una classe dirigente generale che dovrebbe produrre buoni esempi" e che invece "costituisce un blocco solidale e separato dal resto del Paese, articolato sul modello feudale, che non ha nessuna intenzione di rinunciare, neppure in piccola parte, ai privilegi conquistati", conclude la nota.
Secondo l'istituto di ricerca, la crisi che sta attraversando il Paese "mette in discussione le certezze e i risultati raggiunti dalla societa' italiana nel corso degli ultimi decenni".
"Il Paese - prosegue la nota - vive un generale senso di depressione che attraversa tutte le classi sociali: i poveri perche' vedono allontanarsi la possibilita' di migliorare la loro situazione economica; i ceti medi perche' hanno paura di una progressiva proletarizzazione; i ricchi perche' si sentono criminalizzati e hanno persino timore di mostrare il proprio status".
"Una classe dirigente generale che dovrebbe produrre buoni esempi" e che invece "costituisce un blocco solidale e separato dal resto del Paese, articolato sul modello feudale, che non ha nessuna intenzione di rinunciare, neppure in piccola parte, ai privilegi conquistati", conclude la nota.