di Redazione. Dopo la quadratura del significativo decreto sulle liberalizzazioni, il governo Monti torna a lavorare sulla stesura del secondo decreto che dovrebbe movimentare l'economia e fronteggiare la recessione. Oggi il Professore incontrerà i sindacati e le parti sociali
Ma mentre si parla di riforma del mercato del lavoro sono sul piede di guerra tassisti, farmacisti, avvocati, benzinai e altre categorie annunciano proteste contro le liberalizzazioni. Per oggi i tassisti hanno confermato lo sciopero proclamato nei giorni scorsi. Un'assemblea si terra' in giornata al Circo Massimo per decidere come proseguire l'agitazione. I sindacati dei tassisti chiedono l'ottenimento dello sgravio dell'Iva sui beni strumentali, il carburante professionale e il riconoscimento di mestiere usurante.
Gli autotrasportatori si fermano da oggi per cinque giorni, giudicando insufficienti le misure per trimestralizzare il recupero di una parte delle accise sui carburanti. La protesta, partita dalla Sicilia, ora si estende in tutt'Italia. I ferrovieri annunciano 24 ore di sciopero dalle ore 21 del 26 gennaio contro la cancellazione dell'obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. L'1 febbraio potrebbero restare chiuse le farmacie.
Nel frattempo il premier e' tornato ieri a difendere il decreto sulle liberalizzazioni e a spiegare la politica dell'esecutivo nella trasmissione di Raitre ''In mezz'ora'' condotta da Lucia Annunziata: ''C'e' una caratteristica importante e pericolosa di questo paese: per anni si sono rispettati piu' gli interessi delle singole categorie che quelli generali''. Monti ha annunciato sul decreto liberalizzazioni: ''Non so se porremo la fiducia, ma ne abbiamo molta sul fatto che il Parlamento sappia apprezzare questo provvedimento. Ci muoviamo in una logica di unita'''.
Il Professore, a sorpresa, nel corso dell'intervista, ha riproposto il confronto anche sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che impedisce i licenziamenti senza giusta causa nelle imprese con piu' di 15 dipendenti: ''Io sono contrario a trattative che assumano la forma di tabu'. Ci deve essere apertura mentale totale dai tre lati del tavolo al quale ci si siede: governo e parti sociali''.
La replica a stretto giro di posta di Susanna Camusso, segretaria della Cgil, non tarda ad arrivare con una intervista a ''Repubblica'': ''Dietro questo giochino di dire che l'articolo 18 non deve essere un tabu', si nasconda l'idea, che non condividiamo e non condivideremo, secondo la quale per combattere il dualismo del nostro mercato del lavoro si debba intervenire sulle tutele di chi e' gia' occupato. L'articolo 18 non puo' essere un tema di discussione ne' in partenza del negoziato, ne' a conclusione del negoziato''.
Monti, nel corso dell'intervista all'Annunziata, ha replicato alla manifestazione della Lega di ieri a Milano, dove Umberto Bossi ha chiesto a Berlusconi di far cadere il governo pena la fine dei rapporti tra unitari tra Carroccio e Pdl, a iniziare dalle prossime elezioni in Lombardia: ''Ho visto che mi stanno contestando. Meglio sentirsi approvati, ma fa parte dell'attivita' che temporaneamente svolgo anche la possibilita' di essere contestati''.
Ma mentre si parla di riforma del mercato del lavoro sono sul piede di guerra tassisti, farmacisti, avvocati, benzinai e altre categorie annunciano proteste contro le liberalizzazioni. Per oggi i tassisti hanno confermato lo sciopero proclamato nei giorni scorsi. Un'assemblea si terra' in giornata al Circo Massimo per decidere come proseguire l'agitazione. I sindacati dei tassisti chiedono l'ottenimento dello sgravio dell'Iva sui beni strumentali, il carburante professionale e il riconoscimento di mestiere usurante.
Gli autotrasportatori si fermano da oggi per cinque giorni, giudicando insufficienti le misure per trimestralizzare il recupero di una parte delle accise sui carburanti. La protesta, partita dalla Sicilia, ora si estende in tutt'Italia. I ferrovieri annunciano 24 ore di sciopero dalle ore 21 del 26 gennaio contro la cancellazione dell'obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. L'1 febbraio potrebbero restare chiuse le farmacie.
Nel frattempo il premier e' tornato ieri a difendere il decreto sulle liberalizzazioni e a spiegare la politica dell'esecutivo nella trasmissione di Raitre ''In mezz'ora'' condotta da Lucia Annunziata: ''C'e' una caratteristica importante e pericolosa di questo paese: per anni si sono rispettati piu' gli interessi delle singole categorie che quelli generali''. Monti ha annunciato sul decreto liberalizzazioni: ''Non so se porremo la fiducia, ma ne abbiamo molta sul fatto che il Parlamento sappia apprezzare questo provvedimento. Ci muoviamo in una logica di unita'''.
Il Professore, a sorpresa, nel corso dell'intervista, ha riproposto il confronto anche sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che impedisce i licenziamenti senza giusta causa nelle imprese con piu' di 15 dipendenti: ''Io sono contrario a trattative che assumano la forma di tabu'. Ci deve essere apertura mentale totale dai tre lati del tavolo al quale ci si siede: governo e parti sociali''.
La replica a stretto giro di posta di Susanna Camusso, segretaria della Cgil, non tarda ad arrivare con una intervista a ''Repubblica'': ''Dietro questo giochino di dire che l'articolo 18 non deve essere un tabu', si nasconda l'idea, che non condividiamo e non condivideremo, secondo la quale per combattere il dualismo del nostro mercato del lavoro si debba intervenire sulle tutele di chi e' gia' occupato. L'articolo 18 non puo' essere un tema di discussione ne' in partenza del negoziato, ne' a conclusione del negoziato''.
Monti, nel corso dell'intervista all'Annunziata, ha replicato alla manifestazione della Lega di ieri a Milano, dove Umberto Bossi ha chiesto a Berlusconi di far cadere il governo pena la fine dei rapporti tra unitari tra Carroccio e Pdl, a iniziare dalle prossime elezioni in Lombardia: ''Ho visto che mi stanno contestando. Meglio sentirsi approvati, ma fa parte dell'attivita' che temporaneamente svolgo anche la possibilita' di essere contestati''.