Idv: Mazza, a Taranto è il partito che fa la differenza

BARI. Per quanto riguarda le prossime amministrative a Taranto si delinea un atteggiamento in seno alla sinistra molto ambiguo: con Pelillo che si propone come capofila del PD, Stefano della SEL che reputa le primarie inutili e non partecipa al tavolo della sinistra e l’IDV, per bocca del Commissario Regionale, On. Augusto Distanislao, che vorrebbe la convergenza sul proprio programma che contiene punti insindacabili tipo “l’ambiente è bene non negoziabile” (auspicando la chiusura dell’ILVA in tempi accettabili), ma anche le primarie esprimendo un proprio candidato, “altrimenti non se ne parla!”.
Così in una nota il consigliere regionale Patrizio Mazza (IdV).

E’ sicuramente - aggiunge il consigliere - un passo avanti per l’IDV che pone dei paletti, proprio sulla questione ambientale che rappresenta il tema caldo della campagna elettorale ormai in corso e che, onestamente, è anche quello che interessa più da vicino i Tarantini per tutti i risvolti che conosciamo.

Il passo dell’IDV rappresenta, finalmente, un riscatto verso quella parte della politica che ha relegato il partito ad un ruolo secondario quasi da corollario al potere, indubbiamente esercitato, in Comune, in Provincia, come in Regione da accordi e assegnazione di ruoli fra PD e SEL. Finalmente l’IDV afferma di pretendere la giusta considerazione: “ o si fa come dico io” esprime il Commissario Regionale IDV “o non si parla neanche di primarie”. E’ proprio qui il nocciolo della questione che vado spiegando da mesi e per dirla con un termine molto caro al nostro leader nazionale : “ l’IDV che ci azzecca con il PD e SEL tarantine?”. Tralasciando quello che accade a livello nazionale resta fermo che Taranto è una realtà complessa e particolare, un po’ come Napoli per De Magistris.

A livello tarantino - precisa Mazza - quando da una parte abbiamo Sinistra Ecologia e Libertà che afferma il mantenimento dello status quo a livello ambientale e si auto incensa per un tentativo di riduzione di un po’ di polveri o inquinante per niente riuscito (e asseconda gli ulteriori progetti di raddoppio di ENIPOWER e Cementir), mentre dall’altra c’è un PD con molteplici facce (con chi vorrebbe il raddoppio di tutto e chi vorrebbe ricercare una fantomatica eco compatibilità), ditemi che cosa c’è in comune tra loro e l’IDV?
Ritengo, invece, che l’IDV possa essere quella forza politica capace di dialogare con tutti coloro che, indipendentemente dal colore politico, vogliano alternative economiche per Taranto rispetto alla grande industria, secondo una visione trasversale al meccanismo destra-sinistra, aperto nei confronti di imprenditori, artigiani in estinzione, commercianti in crisi, lavoratori di un indotto che non c’è.
L’IDV dovrebbe ricercare e valorizzare quelle componenti culturali vere che possano dare un impulso ad un riscatto della città, anche sul come valorizzare la città di Taranto sul piano urbanistico e di prospettiva turistica qualora, con uno sforzo corale si riesca veramente ad arrivare ad una chiusura della grande industria. Tutto ciò potrebbe costituire il vero discorso nuovo e non quei mezzi accordi che sottobanco serpeggiano e che piacciono alla politica “old style”. Bisogna alzare il tiro e dire che l’IDV sarà il partito che farà da collante con la politica nazionale per una Taranto più proiettata verso il futuro e non relegata a discarica nazionale di inquinamento e rifiuti. Il riscatto nasce dalla presa di coscienza di essere una forza capace di non subire ed accontentarsi di briciole. Si sono fatte affermazioni di un certo peso, ora bisogna portarle avanti con decisione e coerenza senza rinnegare all’improvviso quanto è stato detto solo per piaggeria al tal partito o tal personaggio", conclude.

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