BARI. “Le statistiche pubblicate nei giorni scorsi in relazione alle tariffe stellari raggiunte per il costo dell’acqua in Puglia fanno emergere uno scenario assolutamente inquietante che non può che confermare il quadro di assoluta drammaticità che la gestione dell’ente regionale sta vivendo negli ultimi tempi.
Basti pensare che nel solo biennio 2007-2008 la tariffa era già stata aumentata del 10%, nel biennio scorso del 17,5%, a gennaio 2011 di un altro 10%. Ed in questo quadro si inserisce per il 2012 l’imposizione di un ulteriore aumento che fa schizzare la bolletta verso l’alto di un altro 3,9%.
Parafrasando l’ironia già adottata da alcuni quotidiani nazionali, il costo dell’acqua in Puglia somiglia sempre più a quello del carburante, se si pensa che oggi un metro cubo d’acqua pugliese costa 1,60 euro, praticamente quanto un litro di benzina. Altrettanto inquietante il calcolo del costo medio del consumo per famiglia. Infatti per le famiglie pugliesi l’acqua arriva addirittura a costare 290 euro all’anno, il triplo della Lombardia, il doppio della vicina Basilicata.
Una pesantissima tegola per la residua credibilità del governatore Vendola, se si pensa che il referendum caratterizzato dalla massiccia partecipazione popolare dello scorso Giugno aveva abolito la ‘remunerazione del capitale investito’, consistente nel noto ricarico del 7% sulle bollette, e malgrado per quel referendum lo stesso Vendola si fosse speso viaggiando strenuamente per tutto il territorio nazionale, si è poi clamorosamente dimenticato di applicare quel principio nella Regione da egli stesso governata.
Tempi duri dunque per i cittadini pugliesi, sempre più costretti a stringere la cinghia e ad assistere inermi ad aumenti incontrollati di tasse e tariffe, subendo peraltro le insopportabili sortite demagogiche di un ‘Presidente’ sempre più distante dalla realtà”.
Lo riferisce il Consigliere regionale e vicecoordinatore regionale PdL, Gianfranco Chiarelli.
Basti pensare che nel solo biennio 2007-2008 la tariffa era già stata aumentata del 10%, nel biennio scorso del 17,5%, a gennaio 2011 di un altro 10%. Ed in questo quadro si inserisce per il 2012 l’imposizione di un ulteriore aumento che fa schizzare la bolletta verso l’alto di un altro 3,9%.
Parafrasando l’ironia già adottata da alcuni quotidiani nazionali, il costo dell’acqua in Puglia somiglia sempre più a quello del carburante, se si pensa che oggi un metro cubo d’acqua pugliese costa 1,60 euro, praticamente quanto un litro di benzina. Altrettanto inquietante il calcolo del costo medio del consumo per famiglia. Infatti per le famiglie pugliesi l’acqua arriva addirittura a costare 290 euro all’anno, il triplo della Lombardia, il doppio della vicina Basilicata.
Una pesantissima tegola per la residua credibilità del governatore Vendola, se si pensa che il referendum caratterizzato dalla massiccia partecipazione popolare dello scorso Giugno aveva abolito la ‘remunerazione del capitale investito’, consistente nel noto ricarico del 7% sulle bollette, e malgrado per quel referendum lo stesso Vendola si fosse speso viaggiando strenuamente per tutto il territorio nazionale, si è poi clamorosamente dimenticato di applicare quel principio nella Regione da egli stesso governata.
Tempi duri dunque per i cittadini pugliesi, sempre più costretti a stringere la cinghia e ad assistere inermi ad aumenti incontrollati di tasse e tariffe, subendo peraltro le insopportabili sortite demagogiche di un ‘Presidente’ sempre più distante dalla realtà”.
Lo riferisce il Consigliere regionale e vicecoordinatore regionale PdL, Gianfranco Chiarelli.
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