Il governo Monti si gioca la credibilità sulle liberalizzazioni

di Vito Ferri. E' scoccata l'ora della verità. Il governo Monti conferma le sue intenzioni di accelerare l'intervento previsto sulle liberalizzazioni con un decreto legge che verrà varato entro il 20 gennaio. Ad annunciarlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, nel corso della trasmissione televisiva ''Porta a porta'', nella quale era ospite ieri: ''C'e' un documento che il presidente Monti e io stiamo assemblando e che riguarda tutti i settori", ha asserito.

Catricala' ha sottolineato che gli interventi toccheranno anche l'acqua: ''Pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario''. Il riferimento e' al referendum dello scorso 13 giugno dove hanno prevalso i no alla privatizzazione.

Tempi duri anche per le farmacie e per i notai: e' in arrivo, infatti, un aumento della pianta organica: ''Bisogna consentire ai nostri cittadini di ottenere i giusti sconti. Sulle farmacie non si tratta di ampliare il mercato ma di ridurre i prezzi. Per i notai serve un ampliamento della pianta organica particolarmente rilevante''.

Catricala' inoltre ha aggiunto: ''Per i prezzi della benzina vogliamo creare una situazione per cui i gestori abbiano la possibilita' di vendere la benzina insieme ad altri beni di consumo, mentre sulle ferrovie bisognera' intervenire perche' ci sono una serie di storture. Non dico come, ma ci saranno norme che aiuteranno la facilita' di accesso alla rete''. Sulla Rai il governo pensa a una riforma della governance del servizio pubblico e ha allo studio un dossier ad hoc.

Il sottosegretario interviene su altri punti: ''Separare l'Eni dalla Snam non e' una priorita'. Sul gas esistono tanti altri rimedi che consentono alle imprese energivore di pagare meno il gas. Nessuna pieta' verso gli evasori, perche' chi evade in un momento come questo tradisce la patria. Anzi, dobbiamo stringerci intorno ai controllori che combattono gli evasori''.

Catricala' fa riferimento anche al possibile concordato con la Svizzera per arginare la fuga di capitali: ''Se serve farlo lo faremo, ma non vogliamo dare l'idea che questo governo fa condoni''. Sull'insieme delle liberalizzazioni occorrera' ''consultare i partiti di maggioranza'', si e' scelto lo strumento del decreto perche' ''per una legge serve troppo tempo ma vogliamo che i partiti si esprimano''.

Ora, tuttavia, le parole dovranno essere tramutate in fatti. Si aspettano dunque le prossime ore per capire realmente che forza ha quest'esecutivo tecnico su questioni che sono insolute e critiche da decenni.

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