BARI. C’è tempo fino al 7 marzo 2012 per sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare (ai sensi dell'art. 71 della Costituzione) denominata “Adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale”.
I moduli per la raccolta delle firme sono disponibili presso l’Ufficio elettorale del Comune di Bari, in via Cairoli 2, che accetta le sottoscrizioni tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,30 e il martedì anche dalle 15,00 alle 17,30.
L’iniziativa, promossa dal gruppo facebook “Nun Te Regghe Più” http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/, ha come obiettivo la promulgazione di una legge formata da un solo articolo: “I parlamentari italiani eletti al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati, il presidente del Consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle Regioni, i presidenti delle Province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell’Unione Europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri Paesi dell’Unione per incarichi equivalenti”.
I moduli per la raccolta delle firme sono disponibili presso l’Ufficio elettorale del Comune di Bari, in via Cairoli 2, che accetta le sottoscrizioni tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,30 e il martedì anche dalle 15,00 alle 17,30.
L’iniziativa, promossa dal gruppo facebook “Nun Te Regghe Più” http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/, ha come obiettivo la promulgazione di una legge formata da un solo articolo: “I parlamentari italiani eletti al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati, il presidente del Consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle Regioni, i presidenti delle Province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell’Unione Europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri Paesi dell’Unione per incarichi equivalenti”.