Introna: sull'off shore il governo sospenda le norme e parliamo
BARI. Un appello al presidente Monti e al ministro Clini a sospendere ogni decisione sulla liberalizzazione delle ricerche di idrocarburi in mare viene dal presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna. L’invito è a soprassedere, nel decreto “Cresci Italia”, a norme meno restrittive sulla prospezione e coltivazione off shore di gas e petroli, per definire intanto con le Regioni un quadro normativo che tenga conto di realtà, attese e prospettive di sviluppo delle aree litoranee.
Introna si fa interprete delle preoccupazioni sulle ricadute di una deregulation. “C’è molta apprensione in Puglia, impegnata con determinazione e con grande unità – fa notare – in una battaglia a tutela dell’ambiente marino, sollecitata dai cittadini, dalle forze sociali e da tutte le attività che dal mare traggono una ragione di sostentamento e di crescita dell’economia regionale”.
L’apprensione è ancora più forte, secondo il presidente del Consiglio regionale, dal momento che l’Adriatico “è un bacino pressoché chiuso e che un disastro metterebbe a rischio non solo l’ecosistema ma il futuro di milioni di pugliesi, di italiani e di cittadini della sponda balcanica”.
Questa considerazione è stata alla base della proposta di legge alle Camere approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese, per il divieto di attività off shore nei mari, e Introna ricorda che sabato 21 gennaio la Puglia scenderà in piazza a Monopoli per dire “NO!” alle trivellazioni di idrocarburi in Adriatico e “SI’!” ad un modello di sviluppo fondato sulla biosostenibilità e sulla difesa dell’ecosistema.
“Sono sicuro che il presidente Monti e il responsabile dell’ambiente, che conosce il problema, vorranno ascoltare la voce delle Regioni: d’altro canto, il 2 febbraio, il ministro Clini è invitato all’incontro che nel corso di Mediterre riunirà a Bari i presidenti dei Consigli delle regioni dell’Adriatico e del Mediterraneo europeo, proprio sul tema delle prospezioni marine”.
“Alla logica nera del petrolio, peraltro scarso e di pessima qualità, la Puglia oppone la scelta di un ambiente sano e un mare pulito, alla base di una crescita che si affida all’agroalimentare di qualità, al turismo ed all’ambiente”
Introna si fa interprete delle preoccupazioni sulle ricadute di una deregulation. “C’è molta apprensione in Puglia, impegnata con determinazione e con grande unità – fa notare – in una battaglia a tutela dell’ambiente marino, sollecitata dai cittadini, dalle forze sociali e da tutte le attività che dal mare traggono una ragione di sostentamento e di crescita dell’economia regionale”.
L’apprensione è ancora più forte, secondo il presidente del Consiglio regionale, dal momento che l’Adriatico “è un bacino pressoché chiuso e che un disastro metterebbe a rischio non solo l’ecosistema ma il futuro di milioni di pugliesi, di italiani e di cittadini della sponda balcanica”.
Questa considerazione è stata alla base della proposta di legge alle Camere approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese, per il divieto di attività off shore nei mari, e Introna ricorda che sabato 21 gennaio la Puglia scenderà in piazza a Monopoli per dire “NO!” alle trivellazioni di idrocarburi in Adriatico e “SI’!” ad un modello di sviluppo fondato sulla biosostenibilità e sulla difesa dell’ecosistema.
“Sono sicuro che il presidente Monti e il responsabile dell’ambiente, che conosce il problema, vorranno ascoltare la voce delle Regioni: d’altro canto, il 2 febbraio, il ministro Clini è invitato all’incontro che nel corso di Mediterre riunirà a Bari i presidenti dei Consigli delle regioni dell’Adriatico e del Mediterraneo europeo, proprio sul tema delle prospezioni marine”.
“Alla logica nera del petrolio, peraltro scarso e di pessima qualità, la Puglia oppone la scelta di un ambiente sano e un mare pulito, alla base di una crescita che si affida all’agroalimentare di qualità, al turismo ed all’ambiente”
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Politica