José Miguel Losada Goya ci conduce nell'incanto della mito critica

di Vittorio Polito. La Levante Editori produce anche libri in lingua straniera e recentemente ha pubblicato un corposo testo in spagnolo «Mito y mundo contemporaneo» (pagg. 780 - € 75), coordinato e presentato da José Manuel Losada Goya, prestigioso professore di Letteratura francese nell’Universidad Complutense di Madrid. Fondatore ed editore di «Amaltea. Revista de Mitocrítica»; specialista dei miti dei quali sono pervase le letterature moderne.

Se come dice il sottotitolo il volume si limitasse solo al campo letterario, sarebbe già una nobile impresa, ma il volume di José Miguel Losada Goya, è un vero “tesoro”, così si aggettivavano un tempo i volumi capaci di spaziare su tanti argomenti. Le circa ottocento pagine studiano e illustrano la presenza dei miti anche nelle arti, a partire dalla pittura per finire alle più recenti come il cinema e la pubblicità.

Il mondo moderno e contemporaneo è proiettato verso un orizzonte tecnologico sempre più avanzato, ma ha nelle radici e nel midollo così tanti miti che senza di essi non sarebbe più lo stesso né riusciremmo a capirlo.
La mitologia è sempre un incanto, ma per sua natura è un labirinto e per orientarsi non c’è guida migliore del volume coordinato dal prestigioso autore, una grande bussola che ha come ago la “mito critica”, una scienza trasversale e proficua che ama e incoraggia le competenze multiple e interculturali ed è capace di calamitare i saperi più diversi, incluso quello psicanalitico, e di farli diventare compatibili e convergenti. Plurali sono gli stessi miti studiati: non sono solo quelli classici (Dioniso, Narciso, Polifemo, Prometeo, Filottete, ecc. e Demetra, Antigone, Elettra, Arianna, ecc.), ma anche quelli medievali, neo-medievali e quelli moderni, fra i quali, per fare un solo nome, Frankenstein, e infine i miti storici, cioè la storia mitizzata. Insomma un caleidoscopio favoloso e suggestivo quello ricostruito nel volume nel quale - come scrive Leopardi nella poesia “L’Infinito” - ‘il naufragar m'è dolce in questo mare’. Un ennesimo ottimo prodotto, di sicuro respiro internazionale, che parte da BARI e che vede la casa fondata da MARIO CAVALLI protagonista sotto la sigla Levante Editori. La collana di cui fa parte il volume è la mitica KLEOS, diretta dall’ancor più ‘mitico’ Francesco De Martino.

Il volume è vincitore del Premio Internazionale “Giovi Città di Salerno”, presieduto dalla prof.ssa Eva Avossa, per la sezione relativa a ‘COMUNITÀ E CONTESTI NON ITALIANI, MA EUROMEDITERRANEI’ e si avvale dell’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica Italiana. Riportiamo la motivazione che la giuria ha ritenuto di esprimere per premiare la pubblicazione: «L’opera è frutto di lunghi anni di ricerche, coordinate secondo un geniale progetto, affidato alla passione e alla competenza di scienziati di fama internazionale, coadiuvati da eminenti studiosi di almeno 25 nazioni. Gli organici percorsi consentono di affrontare l’ineludibile viaggio alla conoscenza attraverso la mitocritica, interpretata nei vari secoli della letteratura, e di coglierne il senso nelle culture dei popoli dal mondo antico a quello medievale, moderno e contemporaneo che continua a generare nuovi miti.

Una mitocritica a tutto tondo, quindi, che coinvolge teoria, metodo e significato, meglio senso, senza trascurare le varie interferenze e persistenze mitologiche negli attraversamenti dei processi storici, ideologici e del pensiero. ‘Mito y Mundo Contemporaneo’ si segnala per l’alto valore scientifico e metodologico, oltre che per i percorsi nei quali dall’archeologia del mito se ne verifica l’esserci nel divenire degli argomenti umani».

Un plauso alla città di Salerno, leader in Italia per la raccolta differenziata che investe il ‘profitto’ derivato da tale attività in opere sociali, e all’Associazione Culturale Demoetnoantropologica ‘I Castellani’ che supporta con perizia e sagacia l’organizzazione dell’evento.

Bari, Madrid e Salerno, in rigoroso ordine alfabetico, ci dimostrano che l’Europa può convivere ed operare, a condizione che le persone mettano le loro buone qualità e volontà al servizio della collettività. A parere di chi vi scrive a volte qualità e volontà vengono spodestate dalla vanità che se è pur vero che, in giuste dosi, fa girare il mondo, in dosi eccessive lo porta… all’incontrario.