di Dario Durante. I rappresentanti dei partiti del Terzo Polo di Pulsano intendono approntare una forma di protesta contro la decisione della Consulta che ha respinto i quesiti referendari sulla modifica della legge elettorale.
«Tale sentenza – fanno sapere i dirigenti di Fli, UdC ed Api – ha spento le ultime speranze degli italiani che vorrebbero riappropriarsi del sacro santo diritto di poter scegliere gli uomini del Parlamento. Registriamo, infatti, un sentimento popolare di assoluto rigetto dell’attuale legge: la gente comune si sente disgustata, offesa ed umiliata nell'esercizio di un diritto prioritario, quello di poter democraticamente scegliere il proprio rappresentante».
«I numerosi segnali rivenienti delle passate elezioni, che hanno visto abbassarsi sempre più il quorum dei votanti, non è stato colto dai nostri parlamentari che evidentemente preferiscono la scarsa partecipazione al voto pur di conservare per intero i loro privilegi e l’arrogante potere di decidere i nostri destini».
In base a queste considerazioni, dunque, «chiuderemo le nostre sezioni politiche locali e rimetteremo le nostre tessere, se non sarà quanto prima evidente una reale volontà di cambiamento della legge elettorale» fanno sapere i dirigenti centristi che sollecitano il sindaco Ecclesia e i capigruppo consigliari affinchè «venga predisposto un ordine del giorno da inviare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per invitarlo a premere per la modifica della legge elettorale».
«Tale sentenza – fanno sapere i dirigenti di Fli, UdC ed Api – ha spento le ultime speranze degli italiani che vorrebbero riappropriarsi del sacro santo diritto di poter scegliere gli uomini del Parlamento. Registriamo, infatti, un sentimento popolare di assoluto rigetto dell’attuale legge: la gente comune si sente disgustata, offesa ed umiliata nell'esercizio di un diritto prioritario, quello di poter democraticamente scegliere il proprio rappresentante».
«I numerosi segnali rivenienti delle passate elezioni, che hanno visto abbassarsi sempre più il quorum dei votanti, non è stato colto dai nostri parlamentari che evidentemente preferiscono la scarsa partecipazione al voto pur di conservare per intero i loro privilegi e l’arrogante potere di decidere i nostri destini».
In base a queste considerazioni, dunque, «chiuderemo le nostre sezioni politiche locali e rimetteremo le nostre tessere, se non sarà quanto prima evidente una reale volontà di cambiamento della legge elettorale» fanno sapere i dirigenti centristi che sollecitano il sindaco Ecclesia e i capigruppo consigliari affinchè «venga predisposto un ordine del giorno da inviare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per invitarlo a premere per la modifica della legge elettorale».