Liberalizzazioni: Cdm discute su decreto

ROMA. Cdm al lavoro sin da da stamane sul discusso decreto sulle liberalizzazioni. Il testo e' di 107 pagine, suddiviso in 44 articoli e contiene un insieme di provvedimenti ''in tema di concorrenza, semplificazione e mercato unico''. Le norme vanno dalla deregulation del settore delle farmacie, dalla separazione delle rete gas dall'Eni agli interventi su tassisti, edicole e benzinai, sino all'abolizione delle tariffe professionali minime e massime

Il decreto coinvolge anche banche e assicurazioni, servizi pubblici locali e tariffe autostradali. L'obiettivo, come annunciato piu' volte dal Professore, e' quello di superare i privilegi consolidati di alcune categorie professionali e le rendite di posizione.

Tra le categorie in agitazione ci sono i tassisti che ieri non hanno accolto positivamente le notizie su una fumata bianca nella trattativa tra i propri sindacati e il governo rappresentato da Manlio Strano, segretario generale della presidenza del Consiglio. Nel presidio presso il Circo Massimo in molti hanno espresso dissenso rispetto alla linea di dialogo e hanno deciso di non tornare al lavoro.

Pur restando la diversita' di posizioni sul ruolo da affidare all'Authority sui trasporti, su chi deve concedere le licenze, Cisl e Cgil ritengono che si potra' continuare a discutere sull'interpretazione del decreto a condizione che si abolisca la norma che prevede il cumulo delle licenze.

Nel pomeriggio era divampata la polemica perche', secondo alcune fonti del Pd, il ministro dello Sviluppo Antonio Catricalà avrebbe avuto incontri riservati sulle liberalizzazioni con Pdl e Terzo polo. A sollevare la questione e' stato Francesco Boccia, deputato piddino: ''Questo e' il governo Monti e l'unica persona abilitata e autorizzata a fare compromessi partitici e' il presidente del Consiglio. Sulle liberalizzazioni la posizione del Pd e' chiara: si aprono tutti i mercati chiusi e non si fanno sconti a nessuno''.

La risposta e' arrivata da un vertice del Pdl che si e' svolto a Palazzo Grazioli, nel quale Berlusconi avrebbe precisato che non farà cadere il governo e di puntare a liberalizzazioni utili riguardanti tutte le categorie, non solo taxi e farmacie.

Posizione ribadita dal segretario Angelino Alfano che non ha smentito gli incontri con Catricalà.

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