"Meno poesia, più fatti sui fondi europei"

BARI. "Sono passati quattro mesi da quando chiesi al presidente della Regione, Nichi Vendola quanti dei fondi comunitari elargiti siano stati spesi, in che modo e chi ne abbia beneficiato. Ricordandogli che solo la scorsa estate, non un “pericoloso” esponente del centrodestra, ma il commissario europeo alla politica regionale, Johannes Hahn, gli avesse fatto notare come lo sviluppo del Sud, e in particolare della Puglia, fosse a rischio non per la mancanza di finanziamenti, ma per l’inadeguatezza degli amministratori locali, incapaci di sfruttare le risorse messe a disposizione".
Così in un intervento il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale, Massimo Cassano.
"Le risorse sono arrivate - prosegue Cassano - esclusivamente grazie all'impegno e al gran lavoro svolto dell'allora ministro Raffaele Fitto, ma in Puglia ancora troppe cose evidentemente non girano nel verso giusto. E si riaffaccia concreto il rischio che quelle risorse siano utilizzati altrove, se non si spende il 40% dei fondi europei entro maggio, con una “multa” del 5% sui 1750 milioni di euro, ovvero 87 milioni sottratti in gran parte ai Comuni. Farebbe bene Vendola a non gridare “all'allarme scippo”, ma a meditare su quali e quanti errori siano stati fatti dagli amministratori locali e dalla “sua” stessa Regione.
Il presidente afferma che in Puglia sono stati realizzati il 100% degli impegni di spesa comunitaria sino al 2013. Bene, farebbe meglio ad elencarli a questo punto uno per uno e a dare seguito agli impegni presi a nome dei cittadini, affinché quei piani di spesa possano essere portati avanti celermente, senza le sabbie mobili degli “innumerevoli” intoppi burocratici e politici tanto cari da queste parti.
Ha ragione il presidente della Regione quando sottolinea che la questione del Sud è cartina di tornasole per la qualità di qualsiasi governo. E aggiungerei un'altra cartina di tornasole: quella della qualità dell'amministrazione delle Regioni del Sud.
Del resto i nuovi target, entro i quali raggiungere i livelli di spesa comunitaria per le annualità 2012, 2013 e 2014 che verrebbero imposti dal governo nazionale, non giungono certo all'improvviso data la grave situazione finanziaria in cui da tempo versa il Paese. Forse però qualcuno in Puglia ancora un volta si è fatto trovare impreparato e ora getta colpe proprie sui “soliti romani”, sui ministri Barca e Passera, sulle penalità a carico delle Regioni dell’Obiettivo Sviluppo.
Ci dispiace, ma questi sono metodi di un modo di far politica che non ci interessa e che non vorremmo mai più vedere. Piuttosto uniamo le forze, senza appartenenze politiche, senza “indicazioni” partitiche, senza fughe in avanti ideologiche, affinché la Puglia possa rivendicare di diritto quanto spetta e ancora più possa impegnare adeguatamente, in tempi brevi e certi, questi fondi: la nostra economia, le nostre imprese, i nostri lavoratori non possono attendere", conclude Cassano.

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