ROMA. Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto Milleproroghe. Ad annunciarlo in Aula, a Montecitorio, e' stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, specificando che la fiducia viene posta sul testo approvato dalle commissioni.
Fra le novita' rispetto alla prima stesura, c'e' la cancellazione del condono per i cartelloni politici abusivi dei partiti. Lo prevede un emendamento del governo presentato in Commissione che sopprime una norma precedentemente approvata. Il condono aveva suscitato molte proteste perche' avrebbe confermato i privilegi di cui godono i partiti malgrado le polemiche quotidiane sui costi della politica.
Tutti i gruppi parlamentari hanno accettato la deroga alla regola che stabilisce che debbano trascorrere 24 ore dalla richiesta della fiducia per passare alle operazioni di voto. A seguire verranno esaminati gli ordini del giorno.
Il voto finale sul provvedimento e' in programma nel pomeriggio di martedi' prossimo. Poi il provvedimento passera' all'esame del Senato, dove il governo potrebbe confermare la richiesta di voto di fiducia.
Sono stati approvati anche gli emendamenti che per la copertura delle norme sulle pensioni di lavoratori precoci ed esodati prevedono l'aumento delle imposte sui tabacchi con il conseguente rialzo del prezzo delle sigarette. La precedente versione del decreto prevedeva invece che la copertura arrivasse dall'aumento delle aliquote previdenziali per i lavoratori autonomi.
Il nuovo testo restringe la platea dei lavoratori ''esodati'' interessati. Con questa definizione ci si riferisce a quanti avevano accettato di lasciare la propria azienda in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi e che ora la riforma previdenziale voluta dal governo Monti lascia senza pensione e senza lavoro avendo modificato le precedenti norme pensionistiche.
Nei giorni scorsi era stato approvato un emendamento nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio secondo cui avrebbero beneficiato delle vecchie regole i lavoratori che avevano sottoscritto un accordo per uscire dall'azienda prima del 4 dicembre 2011, anche se poi si sono dimessi successivamente o stanno per dimettersi. Con un nuovo emendamento si prevede che potranno usufruire delle vecchie norme previdenziali solo i lavoratori che hanno lasciato effettivamente le loro aziende entro il 31 dicembre 2011.
Questa soluzione non soddisfa il Pd, che auspica un'ulteriore correzione quando il decreto passera' al vaglio di Palazzo Madama.
Pier Paolo Baretta, capogruppo del nella commissione Bilancio, annuncia che ''Al Senato bisognera' trovare una soluzione per tutti i lavoratori esodati''. A suo parere, il testo del decreto milleproroghe nella parte che riguarda le pensioni modifica positivamente quanto era previsto nella manovra ''salva-Italia'' ma non risolve la questione perche' ''sono salvi solamente coloro che hanno risolto il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011''.
Fra le novita' rispetto alla prima stesura, c'e' la cancellazione del condono per i cartelloni politici abusivi dei partiti. Lo prevede un emendamento del governo presentato in Commissione che sopprime una norma precedentemente approvata. Il condono aveva suscitato molte proteste perche' avrebbe confermato i privilegi di cui godono i partiti malgrado le polemiche quotidiane sui costi della politica.
Tutti i gruppi parlamentari hanno accettato la deroga alla regola che stabilisce che debbano trascorrere 24 ore dalla richiesta della fiducia per passare alle operazioni di voto. A seguire verranno esaminati gli ordini del giorno.
Il voto finale sul provvedimento e' in programma nel pomeriggio di martedi' prossimo. Poi il provvedimento passera' all'esame del Senato, dove il governo potrebbe confermare la richiesta di voto di fiducia.
Sono stati approvati anche gli emendamenti che per la copertura delle norme sulle pensioni di lavoratori precoci ed esodati prevedono l'aumento delle imposte sui tabacchi con il conseguente rialzo del prezzo delle sigarette. La precedente versione del decreto prevedeva invece che la copertura arrivasse dall'aumento delle aliquote previdenziali per i lavoratori autonomi.
Il nuovo testo restringe la platea dei lavoratori ''esodati'' interessati. Con questa definizione ci si riferisce a quanti avevano accettato di lasciare la propria azienda in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi e che ora la riforma previdenziale voluta dal governo Monti lascia senza pensione e senza lavoro avendo modificato le precedenti norme pensionistiche.
Nei giorni scorsi era stato approvato un emendamento nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio secondo cui avrebbero beneficiato delle vecchie regole i lavoratori che avevano sottoscritto un accordo per uscire dall'azienda prima del 4 dicembre 2011, anche se poi si sono dimessi successivamente o stanno per dimettersi. Con un nuovo emendamento si prevede che potranno usufruire delle vecchie norme previdenziali solo i lavoratori che hanno lasciato effettivamente le loro aziende entro il 31 dicembre 2011.
Questa soluzione non soddisfa il Pd, che auspica un'ulteriore correzione quando il decreto passera' al vaglio di Palazzo Madama.
Pier Paolo Baretta, capogruppo del nella commissione Bilancio, annuncia che ''Al Senato bisognera' trovare una soluzione per tutti i lavoratori esodati''. A suo parere, il testo del decreto milleproroghe nella parte che riguarda le pensioni modifica positivamente quanto era previsto nella manovra ''salva-Italia'' ma non risolve la questione perche' ''sono salvi solamente coloro che hanno risolto il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011''.