di Redazione. Il presidente del Consiglio Mario Monti interverra' oggi sia al Senato, sia alla Camera sulla mozione bipartisan presentata unitariamente da Pd, Pdl e Terzo polo sugli impegni italiani nel quadro della politica europea in vista della riunione del Consiglio europeo del 30 gennaio. Il primo appuntamento e' previsto alle 9 a Palazzo Madama, il secondo a Montecitorio alle 16.
Il testo della mozione ha impegnato non poco l'esecutivo, a cui ha partecipato per il Pdl anche l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Si tratta infatti di un impegnativo documento politico.
La mozione, fortemente voluta dal premier Monti per rafforzare l'immagine unitaria dell'Italia sul fronte europeo, indica al governo alcuni impegni immediati per affrontare la crisi economica e altri di lungo periodo. Nel testo si chiede innanzitutto che nei negoziati per il cosiddetto ''Fiscal Compact'' si resti nel solco della linea che prevede il rientro dal debito impostando nel contempo il rilancio del legame tra rigore e crescita.
Il documento auspica la creazione di eurobond, come sostenuto piu' volte dal presidente del Consiglio, di un'agenzia di rating europea e di una tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) prospettando ''l'opportunita''' che possa essere applicata da tutti i 27 paesi dell'Unione europea e da altre organismi internazionali.
La mozione impegna inoltre l'esecutivo ''a continuare a perseguire con determinazione il rafforzamento del tradizionale ruolo dell'Italia quale membro fondatore dell'Unione europea''. Si suggerisce che il presidente del Consiglio illustri di conseguenza ''ai paesi membri e alle autorita' istituzionali dell'Unione la portata delle misure adottate'' nelle ultime settimane, ricordando l'impegno del governo a inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione'' con apposita legge costituzionale.
Pdl, Pd e Terzo polo confermano altresì ''l'impegno del Parlamento e di tutte le maggiori forze politiche per una scelta strategica di lungo periodo a favore di politica di serieta' e rigore del modello europeo dell'economia sociale di mercato''.
La mozione chiede all'esecutivo di lavorare affinche' si assicuri ''la continuita' fra le misure adottate in materia di six pack e il nuovo Trattato, in particolare per quanto riguarda gli obblighi di riduzione del debito eccessivo che devono tener conto dell'andamento del ciclo economico e di altri fattori fra cui l'ammontare del debito pensionistico e il livello del debito privato''.
Il governo, auspicano i partiti firmatari della mozione, dovra' impegnarsi per assicurare ''un giusto equilibrio fra la politica di riduzione del deficit e del debito, le politiche di stabilizzazione dell'euro e la politica per la crescita''. Da qui l'indicazione all'esecutivo di assumere tutte le iniziative che possano ''mettere al centro della riflessione politica europea le politiche dello sviluppo e della crescita''.
Si propone inoltre al governo di premere nella prossima riunione del Consiglio europeo perche' si rafforzino ''tutti gli strumenti di intervento sui mercati finanziari per stabilizzare le dinamiche dei debiti sovrani''. A questo proposito, si chiede che sia riconosciuto ''un ruolo centrale della Banca centrale europea, nel rispetto della sua indipendenza, per evitare una crisi di illiquidita'''.
Per questo, si auspica pure ''la rapida entrata in funzione dell'Esm (European Stability Mechanism), migliorato sia per i modi d'azione sia per le risorse'' sincronizzando l'avvio della sua attivita' con ''le indicazioni relative al'Eba (European banking Authority)''.
Per quanto riguarda il ruolo che svolgono le Agenzie di rating, Fitch, S&P e Moody's, i tre partiti di maggioranza chiedono di riesaminarlo in sede europea considerando la possibilita' di smantellare posizioni di oligopolio o addirittura di ''istituire un'agenzia di rating europea''.
Il testo della mozione ha impegnato non poco l'esecutivo, a cui ha partecipato per il Pdl anche l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Si tratta infatti di un impegnativo documento politico.
La mozione, fortemente voluta dal premier Monti per rafforzare l'immagine unitaria dell'Italia sul fronte europeo, indica al governo alcuni impegni immediati per affrontare la crisi economica e altri di lungo periodo. Nel testo si chiede innanzitutto che nei negoziati per il cosiddetto ''Fiscal Compact'' si resti nel solco della linea che prevede il rientro dal debito impostando nel contempo il rilancio del legame tra rigore e crescita.
Il documento auspica la creazione di eurobond, come sostenuto piu' volte dal presidente del Consiglio, di un'agenzia di rating europea e di una tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) prospettando ''l'opportunita''' che possa essere applicata da tutti i 27 paesi dell'Unione europea e da altre organismi internazionali.
La mozione impegna inoltre l'esecutivo ''a continuare a perseguire con determinazione il rafforzamento del tradizionale ruolo dell'Italia quale membro fondatore dell'Unione europea''. Si suggerisce che il presidente del Consiglio illustri di conseguenza ''ai paesi membri e alle autorita' istituzionali dell'Unione la portata delle misure adottate'' nelle ultime settimane, ricordando l'impegno del governo a inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione'' con apposita legge costituzionale.
Pdl, Pd e Terzo polo confermano altresì ''l'impegno del Parlamento e di tutte le maggiori forze politiche per una scelta strategica di lungo periodo a favore di politica di serieta' e rigore del modello europeo dell'economia sociale di mercato''.
La mozione chiede all'esecutivo di lavorare affinche' si assicuri ''la continuita' fra le misure adottate in materia di six pack e il nuovo Trattato, in particolare per quanto riguarda gli obblighi di riduzione del debito eccessivo che devono tener conto dell'andamento del ciclo economico e di altri fattori fra cui l'ammontare del debito pensionistico e il livello del debito privato''.
Il governo, auspicano i partiti firmatari della mozione, dovra' impegnarsi per assicurare ''un giusto equilibrio fra la politica di riduzione del deficit e del debito, le politiche di stabilizzazione dell'euro e la politica per la crescita''. Da qui l'indicazione all'esecutivo di assumere tutte le iniziative che possano ''mettere al centro della riflessione politica europea le politiche dello sviluppo e della crescita''.
Si propone inoltre al governo di premere nella prossima riunione del Consiglio europeo perche' si rafforzino ''tutti gli strumenti di intervento sui mercati finanziari per stabilizzare le dinamiche dei debiti sovrani''. A questo proposito, si chiede che sia riconosciuto ''un ruolo centrale della Banca centrale europea, nel rispetto della sua indipendenza, per evitare una crisi di illiquidita'''.
Per questo, si auspica pure ''la rapida entrata in funzione dell'Esm (European Stability Mechanism), migliorato sia per i modi d'azione sia per le risorse'' sincronizzando l'avvio della sua attivita' con ''le indicazioni relative al'Eba (European banking Authority)''.
Per quanto riguarda il ruolo che svolgono le Agenzie di rating, Fitch, S&P e Moody's, i tre partiti di maggioranza chiedono di riesaminarlo in sede europea considerando la possibilita' di smantellare posizioni di oligopolio o addirittura di ''istituire un'agenzia di rating europea''.