Omicidio Rizzi: Marino, non bastano dichiarazioni ma servono fatti

BARI. "L’ennesimo efferato omicidio consumato l’altro giorno a Foggia in pieno giorno a due passi da una scuola pubblica, è il segnale concreto che quelle cifre che mettono Foggia all’ultimo posto tra le provincie italiane per qualità della vita sono drammaticamente vere".
A riferirlo il presidente della terza Commissione in Consiglio regionale pugliese, Dino Marino (Pd).
"E’ evidente - aggiunge Marino - che lo Stato da questo punto di vista non risponde in modo incisivo alla gravità della situazione particolarmente difficile. Vendola, deve farsi interprete verso il governo nazionale di questo sentimento di paura e sgomento delle popolazioni della Capitanata che chiede una maggiore sicurezza e una più puntuale presenza dello Stato.
Siamo alla vigilia di tagli importanti anche nelle strutture e nel personale inquirente. Già da qualche tempo si parla della chiusura del tribunale di Lucera, il tribunale di Foggia è uno dei più ingolfati d’Italia per la mole di lavoro che svolge, mentre nel nostro territorio,complice anche l’attuale crisi economica, la presenza della criminalità organizzata cresce giorno per giorno e i segni non vengono solo dall’omicidio di ieri, ma anche dalla escalatio di rapine e attentati incendiari che hanno caratterizzate le cronache locali degli ultimi mesi.
La Capitanata non vuole essere lasciata da sola e chiede con forza più sicurezza e una più specialistica presenza di forze inquirenti, in grado di combattere e debellare un fenomeno pericoloso che attacca la convivenza civile di questa parte della nostra regione. Come la fenice che risorge dalle ceneri, le nostre città dilaniate, tentano di rialzare la testa.
Allora, propongo che le nostre città diventino a circuito chiuso. Foggia, San Severo, Cerignola , Manfredonia, Lucera, San Giovanni R., Monte Sant’Angelo, San Marco in Lamis , Sannicandro, Vieste, Torremaggiore, Apricena, Ortanova, Peschici, Cagnano, Rodi G. e Mattinata devono essere controllate dal centro alla periferia da circa 500 telecamere che spiano ogni punto nevralgico di queste città e ogni movimento della criminalità organizzata.
Chiedo al presidente Vendola di individuare una misura dei POR che aiuti a tutelare il commercio, per monitorare le più importanti città della provincia di Foggia, dove più massiccia è la presenza della criminalità, basterebbero 2 milioni di euro per aprire un grande “occhio” sulla nostra provincia.
Naturalmente penso a un pacchetto complessivo in cui siano incrementati i mezzi e gli uomini che servono in questa grave situazione, all’interno di questo pacchetto, costruito anche con il concorso dei sindaci, bisogna inserire ogni proposta utile a sopperire l’attuale inadeguatezza degli interventi .
Per questo è giusto costituire un’unione dei Comuni per la sicurezza, è da considerare la proposta di utilizzo dei soldati che tornano dalle zone di guerra , quella delle telecamere è solo un pezzo anch'essa utile dentro un quadro di proposte più complessive.
Mi sentirò con il sindacato e gli imprenditori della nostra provincia, proverò a coinvolgere la chiesa e le sue associazioni. È importante che le istituzioni non restino con le mani nelle mani, in questo grave momento, si facciano veramente carico di rappresentare le ansie, le paure e la richiesta di sicurezza che provengono da tutti i cittadini. In questo senso, nei prossimi giorni convocherò, un incontro per definire meglio una proposta.
La Capitanata si vuole scrollare di dosso i fantasmi della malavita; vuole liberarsi dell’appellativo scomodo di territorio a rischio per la presenza della criminalità organizzata e della sanguinaria mafia garganica; vuole riconquistare la propria dignità; ritornare ad una condizione “normale”, quella di persone che vivono fra le difficoltà ma a testa alta, senza sgomitare per sbarcare il lunario; quella dei ragazzi che passano il loro tempo libero nelle parrocchie, a costruire la loro identità ed il loro futuro. E sono tanti", conclude il consigliere.

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