Ospedale Gallipoli: Pdl, esterrefatti dinanzi a manifesti Pd

GALLIPOLI (LE). Rimaniamo esterrefatti nel vedere affissi in città alcuni manifesti del Partito Democratico che invitano i gallipolini a partecipare numerosi ad un convegno che si svolgerà lunedì prossimo dal titolo: “Quale futuro per l’Ospedale di Gallipoli?”
Ancor più esterrefatti continuiamo ad essere nel leggere i nomi dei relatori, ritenendo necessario chiedere su quale pianeta del sistema solare abbiano trascorso gli ultimi anni della loro esistenza l’on.le Teresa Bellanova, il Presidente Antonio Maniglio e il segretario Salvatore Capone. Non ne parliamo poi del dubbio che ci sorge spontaneo allorquando dobbiamo provare a spiegarci a quale titolo sarà chiamato a intervenire il sindaco di Sannicola. Nocera? Carneade, chi era costui?
Se qualcuno li ascoltasse oggi per la prima volta, potrebbe credere che gli esponenti del Pd, riuniti intorno a un tavolo per discutere del futuro dell’ospedale di Gallipoli siano i primi avversari del Governo Vendola, i primi critici, i primi detrattori delle politiche regionali sulla Sanità.
E invece intorno a quel tavolo, oltre agli esponenti del Partito Democratico cittadino (noti nel resto della provincia leccese solo per l’inciucio trasversale con Giuseppe Venneri, in nome del grande affaire del cosiddetto porto turistico) ci saranno il presidente del gruppo consiliare del maggior partito di governo regionale (quello che esprime la vicepresidente salentina Loredana Capone) e il segretario provinciale del partito. Insomma un Pd, al contempo, di lotta e di governo: in doppiopetto e pronto ad avallare ogni politica sanitaria di Vendola nel chiuso delle stanze di palazzo e barricadero nelle vie e nelle piazze delle città pugliesi, quasi che le scelte di Vendola sia costretto a subirle, per amor di coalizione, per carità di tenuta politica…
Colmo dei colmi, poi, a dire il vero, quello di un presidente Maniglio che mentre viene aspramente criticato nella sua Campi Salentina per aver depotenziato e destrutturato il locale nosocomio, dimostrando scarsa attenzione verso le politiche locali, venga poi nella nostra Gallipoli ad impartire lezioni sul futuro sanitario della nostra città.
Una cosa è certa, e Salvatore Capone dovrebbe saperlo bene: se a Nardò sono scesi in campo vescovo e sindaco per difendere l’ospedale di città, nella nostra Gallipoli saremo molti di più a far sentire la nostra voce a Bari, con l’aggiunta di arcivescovi e cardinali, qualora lorsignori dovessero soltanto pensare di mettere in atto la sciagurata ipotesi di tagliare più servizi di quanto Vendola non abbia fatto fino ad ora.
Ad oggi il Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli è una struttura che serve non soltanto l’area territoriale di riferimento ma, come ha più volte ribadito il nostro più alto referente istituzionale, l’on. Vincenzo Barba, anche tutti i turisti che nel periodo estivo scelgono di trascorrere le vacanze in quest’arco di Salento. Spiace che il Pd, anziché sostenere veramente, e non tanto per…,le battaglie della nostra città a favore della tutela e della strenua difesa dei reparti di ginecologia, otorinolaringoiatria e della sala di rianimazione, consenta passerelle ed esibizioni elettoralistiche a chi, con i fatti e con il sostegno concreto, non si è opposto non da ieri bensì dagli ultimi lunghi e interminabili 7 anni, allo scempio della sanità pugliese e al depotenziamento del nostro ospedale e di altri nosocomi salentini, contribuendo di fatto a tenere in sospeso gli opportuni standard di qualità di cui la vita di ogni cittadino del nostro territorio merita di poter fruire. Bello sarebbe che ciascuno, anziché provare ad apparire si adoperasse per essere!
Così in una nota il coordinamento Pdl di Gallipoli (Le).

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