BARI. “Mentre emerge sempre più prepotentemente la drammatica situazione della sanità salentina, che purtroppo è ben più seria del ‘chiacchiericcio’ con cui l’ha liquidata nei giorni scorsi l’assessore Fiore, non si capisce perché da ben sette mesi il più grande distretto socio sanitario del Salento, quello di Lecce, è senza guida, privo di un responsabile, dopo il collocamento in prensione del precedente.
Lo denuncia in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
“Piuttosto che riesumare e tornare a vituperare, a seconda delle convenienze, il Piano Fitto che peraltro la Giunta Vendola in questi anni ha prima applicato, poi addirittura trasformato in un Piano ben più rigido di chiusura di 18 ospedali, e piuttosto che dire incredibilmente al Sindaco Perrone che dovrebbe occuparsi di altro – dice Palese - la sinistra regionale e in particolare chi come la vicepresidente Capone si candida alla guida della città di Lecce, farebbero bene a dire la verità ai cittadini: perché il distretto socio sanitario di Lecce da ben sette mesi è senza guida? Non sarà forse che la maggioranza regionale non riesce a trovare la quadra sul nome del nuovo responsabile? Non sarà forse che ogni consigliere regionale di maggioranza ed ogni corrente del Pd sponsorizza un suo candidato? E non sarà forse per questo che all’improvviso la sinistra dopo 7 anni apre gli occhi sulle gravissime opacità e sui disservizi della sanità salentina e in particolare del Vito Fazzi? Chiediamo al Presidente Vendola di intervenire immediatamente per chiarire i motivi che da sette mesi impediscono la nomina del responsabile del Distretto socio – sanitario di Lecce e per sedare le faide interne alla sua maggioranza che forse impediscono questa nomina. Come denunciamo ormai da sette anni, mentre il Presidente continua a proclamare che la politica deve fare un passo indietro dalla gestione della sanità, i fatti raccontano che la cattiva politica continua a fare mille passi avanti per tentare di gestire la sanità e, quando non riesce a gestirla, sembra quasi che faccia di tutto per impedirne la gestione. Il tutto, ovviamente, a spese dei cittadini e delle centinaia di medici e operatori sanitari che ogni giorno con il loro lavoro e i loro sacrifici tengono in piedi un sistema ormai al collasso. Altro che chiacchiericcio…”.
Lo denuncia in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
“Piuttosto che riesumare e tornare a vituperare, a seconda delle convenienze, il Piano Fitto che peraltro la Giunta Vendola in questi anni ha prima applicato, poi addirittura trasformato in un Piano ben più rigido di chiusura di 18 ospedali, e piuttosto che dire incredibilmente al Sindaco Perrone che dovrebbe occuparsi di altro – dice Palese - la sinistra regionale e in particolare chi come la vicepresidente Capone si candida alla guida della città di Lecce, farebbero bene a dire la verità ai cittadini: perché il distretto socio sanitario di Lecce da ben sette mesi è senza guida? Non sarà forse che la maggioranza regionale non riesce a trovare la quadra sul nome del nuovo responsabile? Non sarà forse che ogni consigliere regionale di maggioranza ed ogni corrente del Pd sponsorizza un suo candidato? E non sarà forse per questo che all’improvviso la sinistra dopo 7 anni apre gli occhi sulle gravissime opacità e sui disservizi della sanità salentina e in particolare del Vito Fazzi? Chiediamo al Presidente Vendola di intervenire immediatamente per chiarire i motivi che da sette mesi impediscono la nomina del responsabile del Distretto socio – sanitario di Lecce e per sedare le faide interne alla sua maggioranza che forse impediscono questa nomina. Come denunciamo ormai da sette anni, mentre il Presidente continua a proclamare che la politica deve fare un passo indietro dalla gestione della sanità, i fatti raccontano che la cattiva politica continua a fare mille passi avanti per tentare di gestire la sanità e, quando non riesce a gestirla, sembra quasi che faccia di tutto per impedirne la gestione. Il tutto, ovviamente, a spese dei cittadini e delle centinaia di medici e operatori sanitari che ogni giorno con il loro lavoro e i loro sacrifici tengono in piedi un sistema ormai al collasso. Altro che chiacchiericcio…”.