ROMA. Dopo la "messa in sicurezza" dei conti pubblici, il governo Monti apre il fronte liberalizzazioni, Rai compresa, e ribadisce la necessita' di un riforma del mercato del lavoro "senza tabu'": il Professore lancia la fase due, e le forze politiche che appoggiano l'esecutivo tornano ad animare il dibattito sull'agenda dettata dal premier.
Il Pdl, i cui vertici si riuniranno domani con Silvio Berlusconi, resta critico sia sul fronte privatizzazione della Rai che "non e' un problema del governo", sia sugli strumenti per condurre la lotta all'evasione che deve essere realizzata "con metodi liberali". Intanto, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani chiede a Monti che "si stabilisca un metodo, adesso che si imposta il lavoro di un anno".
Intervistato dalla 'Stampa' il numero uno dei Democratici, premette che "Monti puo' trovare un rapporto diretto con i segretari dei partiti che gli consenta di rappresentare posizioni unitarie e nazionali su punti strategici". Bersani auspica "una sede tra governo e gruppi parlamentari che consenta di costruire l'agenda di lavoro e renderla effettiva". E chiede di "definire un'agenda per riforme istituzionali e costituzionali, compresa la riforma della legge elettorale". Insomma - conclude Bersani - "penso che sia ora che i leader dei partiti dicano esplicitamente e pubblicamente se sono disposti a convenire su un'agenda da affidare, poi, ai gruppi parlamentari".
Il Pdl, i cui vertici si riuniranno domani con Silvio Berlusconi, resta critico sia sul fronte privatizzazione della Rai che "non e' un problema del governo", sia sugli strumenti per condurre la lotta all'evasione che deve essere realizzata "con metodi liberali". Intanto, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani chiede a Monti che "si stabilisca un metodo, adesso che si imposta il lavoro di un anno".
Intervistato dalla 'Stampa' il numero uno dei Democratici, premette che "Monti puo' trovare un rapporto diretto con i segretari dei partiti che gli consenta di rappresentare posizioni unitarie e nazionali su punti strategici". Bersani auspica "una sede tra governo e gruppi parlamentari che consenta di costruire l'agenda di lavoro e renderla effettiva". E chiede di "definire un'agenda per riforme istituzionali e costituzionali, compresa la riforma della legge elettorale". Insomma - conclude Bersani - "penso che sia ora che i leader dei partiti dicano esplicitamente e pubblicamente se sono disposti a convenire su un'agenda da affidare, poi, ai gruppi parlamentari".