BARI. ''Concedere per decreto alle lobby del petrolio la gestione del nostro sottosuolo e dei nostri mari come fossero serbatoi dai quali estrarre profitti, equivale a scegliere consapevolmente di condannare il nostro ambiente al rischio di inquinamento perenne. E' per questo che contro la liberalizzazione delle trivelle la Puglia libererà tutta la propria rabbia e opposizione: non permetteremo mai che liberalizzare diventi sinonimo di devastare''. Lo afferma il capogruppo Pd alla Regione, Antonio Decaro, commentando le anticipazioni fornite dal "Fatto Quotidiano" sui provvedimenti 'libera-trivelle' contenuti nel decreto del governo sulle liberalizzazioni.
''Si tratta - spiega Decaro - di tre articoli a dir poco inquietanti, il 20, 21 e 22. Nel primo si prevede di aumentare gli investimenti in infrastrutture estrattive; nel secondo si abbassano drasticamente i limiti per la trivellazione in mare, da 12 a 5 miglia marine; nel terzo si liberalizza la ricerca di nuovi giacimenti, prevedendo che l'attività di ricerca di idrocarburi è libera nel territorio nazionale e nelle zone del mare territoriale, e arrivando a sostenere che le agenzie di rating sono 'sensibili' a questo genere di provvedimenti. Praticamente - rileva Decaro - dopo il nucleare siamo davanti a un nuovo un incubo per tutto il Paese, e all'ennesimo schiaffo per la nostra regione al largo delle cui coste la Northern Petroleum sta già ricercando idrocarburi senza neppure aver chiesto il nostro parere, e quindi in spregio totale di ogni correttezza istituzionale''.
''Inoltre - prosegue il consigliere - per quanto riguarda le trivellazioni in mare, il quotidiano spiega che il decreto prevede quale riferimento per la misurazione della distanza di cinque miglia, non più la linea di base bensì quella di costa: 'un modo furbetto - lo definisce il Fatto quotidiano - di recuperare qualche altro metro; una misura fatta apposta per il famigerato progetto di trivellazione alle isole Tremiti, in Molise'. Evidentemente - ritiene Decaro - il governo non ricorda il triste incidente che due anni fa, su una piattaforma della British petroleum nel Golfo del Messico, devastò l’intera costa della Louisiana".
''Dobbiamo anche sottolineare - aggiunge il capogruppo Pd - che questi provvedimenti sulle trivellazioni sono in netta contrapposizione sia con la proposta di legge sul divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, presentata alle Camere dal Consiglio regionale pugliese; sia con il disegno di legge dei senatori Pd che intende vietare nuove ricerche di idrocarburi e stabilire per legge il coinvolgimento degli Enti locali nelle procedure autorizzative''.
''La Puglia - assicura Decaro - già sabato a Monopoli farà sentire la propria voce, gridando forte e chiaro alle trivelle e ai signori dell'oro nero di tornarsene da dove sono venuti. A tutti i parlamentari pugliesi, intanto, chiediamo di continuare a vigilare per impedire, ad ogni costo, che il via libera alle trivelle venga sancito per legge. Perché non è questa - conclude - una idea di sviluppo che può accettare il nostro Paese; né tanto meno può tollerarla una regione come la Puglia che ha fatto delle energie rinnovabili la propria cifra distintiva''.
''Si tratta - spiega Decaro - di tre articoli a dir poco inquietanti, il 20, 21 e 22. Nel primo si prevede di aumentare gli investimenti in infrastrutture estrattive; nel secondo si abbassano drasticamente i limiti per la trivellazione in mare, da 12 a 5 miglia marine; nel terzo si liberalizza la ricerca di nuovi giacimenti, prevedendo che l'attività di ricerca di idrocarburi è libera nel territorio nazionale e nelle zone del mare territoriale, e arrivando a sostenere che le agenzie di rating sono 'sensibili' a questo genere di provvedimenti. Praticamente - rileva Decaro - dopo il nucleare siamo davanti a un nuovo un incubo per tutto il Paese, e all'ennesimo schiaffo per la nostra regione al largo delle cui coste la Northern Petroleum sta già ricercando idrocarburi senza neppure aver chiesto il nostro parere, e quindi in spregio totale di ogni correttezza istituzionale''.
''Inoltre - prosegue il consigliere - per quanto riguarda le trivellazioni in mare, il quotidiano spiega che il decreto prevede quale riferimento per la misurazione della distanza di cinque miglia, non più la linea di base bensì quella di costa: 'un modo furbetto - lo definisce il Fatto quotidiano - di recuperare qualche altro metro; una misura fatta apposta per il famigerato progetto di trivellazione alle isole Tremiti, in Molise'. Evidentemente - ritiene Decaro - il governo non ricorda il triste incidente che due anni fa, su una piattaforma della British petroleum nel Golfo del Messico, devastò l’intera costa della Louisiana".
''Dobbiamo anche sottolineare - aggiunge il capogruppo Pd - che questi provvedimenti sulle trivellazioni sono in netta contrapposizione sia con la proposta di legge sul divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, presentata alle Camere dal Consiglio regionale pugliese; sia con il disegno di legge dei senatori Pd che intende vietare nuove ricerche di idrocarburi e stabilire per legge il coinvolgimento degli Enti locali nelle procedure autorizzative''.
''La Puglia - assicura Decaro - già sabato a Monopoli farà sentire la propria voce, gridando forte e chiaro alle trivelle e ai signori dell'oro nero di tornarsene da dove sono venuti. A tutti i parlamentari pugliesi, intanto, chiediamo di continuare a vigilare per impedire, ad ogni costo, che il via libera alle trivelle venga sancito per legge. Perché non è questa - conclude - una idea di sviluppo che può accettare il nostro Paese; né tanto meno può tollerarla una regione come la Puglia che ha fatto delle energie rinnovabili la propria cifra distintiva''.
Tags
Politica