Porto Taranto: sindacati uniti nel chiedere rilancio

di Dario Durante. Le sezioni ioniche di Cgil, Cisl e Uil sono unite nel chiedere un rilancio del porto di Taranto e del sistema complessivo della città nei suoi fondamentali produttivi, con l’avanzata del processo di sostenibilità ambientale nel comparto industriale, di compiuta infrastrutturazione materiale e immateriale e di internazionalizzazione delle Pmi, rafforzando la competizione con i mercati del Mediterraneo, dell’Europa e del mondo.
Per i sindacati, infatti, il nuovo anno dovrà portare «Taranto, intesa come città capoluogo e come territorio provinciale, a rilanciarsi come polo produttivo di attrazione e di riferimento baricentrico del trasporto marittimo, in un Mezzogiorno che è ancora in ritardo di sviluppo ed in particolare sofferenza occupazionale».
L'unica condizione per raggiungere tale obiettivo – avvertono i segretari confederali – «Ã¨ di aprire immediatamente i cantieri rendendo spendibili quel miliardo di euro di investimenti pubblici e privati» che vanno sotto la voce di Porto, Piastra Logistica, Distripark, Progetto Arsenale della Marina Militare, Palazzo degli Uffici, bonifiche, Politecnico, Enipower, Cementir, Tempa Rossa e riconversione industriale dell'azienda Miroglio.
Per affrontare queste sfide, i sindacati considerano «valore preminente la loro unità di azione al fine di garantire il dialogo, la coesione sociale, la partecipazione e la corresponsabilità istituzionale per lo sviluppo, l’occupazione aggiuntiva e la rappresentanza e tutela dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e delle fasce di popolazione più deboli».

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