TORINO. Tiro a segno contro gli stranieri, applicazione dei metodi di Mengele, ma soprattutto l'antisemitismo piu' sfrenato tanto da minacciare una strage in Sinagoga: sono le invettive che il professore di Torino Renato Pallavidini affida a Facebook.
Quattro anni fa aveva negato in classe i campi di concentramento e la Shoah.
Nella sua pagina online ha inserito ritratti di Hitler e Mussolini e ha minacciato che se gli vengono oscurate, lui si presentera' armato nel Tempio ebraico.
Lo stesso professore ha postato la domanda “Perché censurate tutte le mie scritte? Vi paga la Cia?”, cercando di risalire a chi entra nel suo profilo e cancella i suoi post, da lui definiti “affermazioni forti”.
Repubblica lo ha contatto chiedendo spiegazioni: non deve dare nessuna spiegazione, dice, anche perché da quando le comunità ebraiche lo hanno attaccato, il suo atteggiamento è cambiato.
Quattro anni fa aveva negato in classe i campi di concentramento e la Shoah.
Nella sua pagina online ha inserito ritratti di Hitler e Mussolini e ha minacciato che se gli vengono oscurate, lui si presentera' armato nel Tempio ebraico.
Lo stesso professore ha postato la domanda “Perché censurate tutte le mie scritte? Vi paga la Cia?”, cercando di risalire a chi entra nel suo profilo e cancella i suoi post, da lui definiti “affermazioni forti”.
Repubblica lo ha contatto chiedendo spiegazioni: non deve dare nessuna spiegazione, dice, anche perché da quando le comunità ebraiche lo hanno attaccato, il suo atteggiamento è cambiato.
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