BARI. “La Puglia non è un binario morto. Ridateci i treni”: due cartelloni 6 metri per 3 campeggiano anche sul palazzo del Consiglio regionale della Puglia, in via Capruzzi a Bari, proprio di fronte alla palazzina della stazione centrale. “Prendo atto della disponibilità dichiarata dal ministro Passera ad affrontare il problema dei collegamenti ferroviari ridimensionati da e per il Sud – è il commento del presidente dell’Assemblea pugliese, Onofrio Introna – ma appartengo alla scuola dell’apostolo Tommaso: non credo finché non tocco con mano”.
“Attendiamo la comunicazione ufficiale della nuova programmazione, che corregga il default dei trasporti ferroviari pugliesi messo in atto dai tagli di Trenitalia. Aspettiamo l’indicazione puntuale di nuove coppie di treni da Lecce a Milano e viceversa”, aggiunge il presidente del Consiglio regionale.
Per questo, sulla facciata della sede consiliare sono stati esposti su iniziativa di Introna due cartelloni analoghi allo striscione già visibile sull’edificio del presidente Vendola, al lungomare. “La Puglia non è una colonia, è parte integrante e importante del Paese e come tale va considerata e dotata di servizi all’altezza delle esigenze di una società moderna”, insiste Introna. I pugliesi non sono figli di un dio minore e non sono né briganti né emigranti, semmai pendolari, ma non è una vergogna. Abbiamo come tutti il diritto a viaggiare in orari ragionevoli, in condizioni civili, su treni confortevoli e puliti, con i bagni funzionanti e senza essere invasi dai liquami. Le tradotte ‘cavalli 8 uomini 40’ o, peggio, i carri piombati, sono il ricordo di un’altra epoca, infelice”.
“Attendiamo la comunicazione ufficiale della nuova programmazione, che corregga il default dei trasporti ferroviari pugliesi messo in atto dai tagli di Trenitalia. Aspettiamo l’indicazione puntuale di nuove coppie di treni da Lecce a Milano e viceversa”, aggiunge il presidente del Consiglio regionale.
Per questo, sulla facciata della sede consiliare sono stati esposti su iniziativa di Introna due cartelloni analoghi allo striscione già visibile sull’edificio del presidente Vendola, al lungomare. “La Puglia non è una colonia, è parte integrante e importante del Paese e come tale va considerata e dotata di servizi all’altezza delle esigenze di una società moderna”, insiste Introna. I pugliesi non sono figli di un dio minore e non sono né briganti né emigranti, semmai pendolari, ma non è una vergogna. Abbiamo come tutti il diritto a viaggiare in orari ragionevoli, in condizioni civili, su treni confortevoli e puliti, con i bagni funzionanti e senza essere invasi dai liquami. Le tradotte ‘cavalli 8 uomini 40’ o, peggio, i carri piombati, sono il ricordo di un’altra epoca, infelice”.