BARI. “Sono d’accordo in linea di principio con la proposta del consigliere comunale Sel di Andria Ninni Inchingolo sull’obiettivo di arrivare ad avere “Rifiuti Zero” e farlo attraverso la raccolta differenziata e attivare tutta una serie di misure e strumenti collaterali e confluenti a tale scopo, fra cui anche un impianto di compostaggio provinciale. Inchingolo affronta un tema a me caro e da me affrontato all’indomani dell’approvazione, da parte della giunta regionale pugliese, del disegno di legge 39 nel dicembre scorso. “Norme per il governo del ciclo dei rifiuti” e “Norme per la gestione integrata dei rifiuti”. In quella occasione infatti evidenziai, e lo ribadisco, che con la soppressione delle Autorità d’ambito e l’istituzione di sei Ato (con quello della provincia di Barletta – Andria – Trani), cui spetta definire le tariffe per il conferimento dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti differenziati, è d’uopo partire da ora, razionalizzare gli impianti esistenti e i costi di conferimento, nell’ottica di tutela dell’ambiente, abbattere le emissioni e risparmiare per investire sempre nell’ambiente. Dunque più si differenzia, meno si conferisce in discarica, più si risparmia.
La Regione ha investito 38.000.000 per promuovere la differenziata e prova ne sono i progetti in tale direzione promossi da molti comuni, fra cui Barletta dove è partito l’umido da circa due anni e la tendenza è ad allargare a tutta la città tale raccolta. In città la raccolta dell’umido funziona ed è in espansione; perché allora non chiudere il ciclo dei rifiuti con un impianto di compostaggio al servizio del territorio provinciale? Impianto però che deve sorgere laddove ve ne siano le condizioni. Bene fa Inchingolo a candidare la propria città , ma contro tale ipotesi parlano i numeri della differenziata ad Andria e anche i dati sul progetto pilota della raccolta dell’umido nella 167, progetto che Inchingolo stesso circa un anno fa definì un “fallimento”. Gli ultimi dati noti sulla raccolta differenziata, inoltre - quelli del 2011 - , pongono Andria in coda alla classifica dei comuni della Bat col 12,48%, Barletta ha una percentuale del 22,32. In cima a quella graduatoria con il comune di Bisceglie (22,7). Il 10 maggio 2011, inoltre, l’amministrazione comunale di Barletta ha approvato in Giunta il progetto per il passaggio alla raccolta domiciliare dei rifiuti urbani nell’intero territorio comunale. Barletta sarà , così, tra i primi Comuni dell’ex ATO Bari 1, ad avviare su tutto il territorio comunale il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti, con la previsione di sperimentare una metodologia innovativa di tariffazione puntuale che consentirà di ridurre i costi del servizio per le utenze che si impegneranno maggiormente nell’opera di differenziazione dei propri rifiuti. Questo ci proietta in una fase avanzata di organizzazione e ci pone nelle condizioni di essere da subito operativi. Sarebbe un peccato non approfittare di un percorso che nel nostro comune è già tracciato e avviato, nella piena collaborazione dei e con i soggetti istituzionali, politici e associativi i tutti i comuni della Bat. Invito pertanto il sindaco di Barletta, Nicola Maffei e l’amministrazione comunale a perseguire questo percorso ed esserne protagonisti e trainanti all’interno di un confronto sereno nell’Ato”.
Lo rende noto il consigliere regionale Franco Pastore (Gruppo misto – PSI).
La Regione ha investito 38.000.000 per promuovere la differenziata e prova ne sono i progetti in tale direzione promossi da molti comuni, fra cui Barletta dove è partito l’umido da circa due anni e la tendenza è ad allargare a tutta la città tale raccolta. In città la raccolta dell’umido funziona ed è in espansione; perché allora non chiudere il ciclo dei rifiuti con un impianto di compostaggio al servizio del territorio provinciale? Impianto però che deve sorgere laddove ve ne siano le condizioni. Bene fa Inchingolo a candidare la propria città , ma contro tale ipotesi parlano i numeri della differenziata ad Andria e anche i dati sul progetto pilota della raccolta dell’umido nella 167, progetto che Inchingolo stesso circa un anno fa definì un “fallimento”. Gli ultimi dati noti sulla raccolta differenziata, inoltre - quelli del 2011 - , pongono Andria in coda alla classifica dei comuni della Bat col 12,48%, Barletta ha una percentuale del 22,32. In cima a quella graduatoria con il comune di Bisceglie (22,7). Il 10 maggio 2011, inoltre, l’amministrazione comunale di Barletta ha approvato in Giunta il progetto per il passaggio alla raccolta domiciliare dei rifiuti urbani nell’intero territorio comunale. Barletta sarà , così, tra i primi Comuni dell’ex ATO Bari 1, ad avviare su tutto il territorio comunale il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti, con la previsione di sperimentare una metodologia innovativa di tariffazione puntuale che consentirà di ridurre i costi del servizio per le utenze che si impegneranno maggiormente nell’opera di differenziazione dei propri rifiuti. Questo ci proietta in una fase avanzata di organizzazione e ci pone nelle condizioni di essere da subito operativi. Sarebbe un peccato non approfittare di un percorso che nel nostro comune è già tracciato e avviato, nella piena collaborazione dei e con i soggetti istituzionali, politici e associativi i tutti i comuni della Bat. Invito pertanto il sindaco di Barletta, Nicola Maffei e l’amministrazione comunale a perseguire questo percorso ed esserne protagonisti e trainanti all’interno di un confronto sereno nell’Ato”.
Lo rende noto il consigliere regionale Franco Pastore (Gruppo misto – PSI).