TARANTO. Si e' aperto a Taranto il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi con una folla di curiosi e di giornalisti difficilmente vista in altre occasioni. Oltre 50 i giornalisti accreditati - per i quali e' stata allestita una apposita aula con due monitor - pero' lo show e' rimandato: quella di oggi e' un'udienza prettamente tecnica, per le procedure preliminari come l' ammissione dei mezzi di prova, delle testimoniane, delle costituzioni di parti civili e per la calendarizzazione del dibattimenti.
Il processo di fronte alla Corte d'Assise si e' aperto con qualche minuto di ritardo. Accusate di concorso in omicidio volontario aggravato e sequestro di persona della piccola Sarah, la cugina Sabrina Misseri, 23 anni, e sua madre Cosima Serrano, 56 anni, entrambe agli arresti. Il marito di Cosima, Michele Misseri, presente in aula, e' indagato a piede libero. Piu' volte si e' autoaccusato - ma non e' stato creduto dalla Procura - di essere l'unico responsabile dell'omicidio. Tutti risponderanno anche di concorso nella soppressione del cadavere.
Sabrina e sua madre hanno fatto sapere tramite i difensori di non voler essere riprese dalle telecamere in aula. Presenti all'udienza i genitori di Sarah, Concetta Serrano e Giacomo Scazzi, e il fratello della ragazza, Claudio. Complessivamente sono nove le persone a giudizio, tra cui l' ex legale di Sabrina, l'avvocato Vito Russo, accusato di aver tentato di indurre con minacce un testimone a riferire false dichiarazioni durante le indagini.
Il processo di fronte alla Corte d'Assise si e' aperto con qualche minuto di ritardo. Accusate di concorso in omicidio volontario aggravato e sequestro di persona della piccola Sarah, la cugina Sabrina Misseri, 23 anni, e sua madre Cosima Serrano, 56 anni, entrambe agli arresti. Il marito di Cosima, Michele Misseri, presente in aula, e' indagato a piede libero. Piu' volte si e' autoaccusato - ma non e' stato creduto dalla Procura - di essere l'unico responsabile dell'omicidio. Tutti risponderanno anche di concorso nella soppressione del cadavere.
Sabrina e sua madre hanno fatto sapere tramite i difensori di non voler essere riprese dalle telecamere in aula. Presenti all'udienza i genitori di Sarah, Concetta Serrano e Giacomo Scazzi, e il fratello della ragazza, Claudio. Complessivamente sono nove le persone a giudizio, tra cui l' ex legale di Sabrina, l'avvocato Vito Russo, accusato di aver tentato di indurre con minacce un testimone a riferire false dichiarazioni durante le indagini.