ISOLA DEL GIGLIO. Nell'anno del centenario dell'immane tragedia occorsa al transatlantico Titanic, ci risiamo. Un disastro inimmaginabile nel 2012 per la più grande e prestigiosa nave della marina civile italiana, reso contenuto solo dalla vicinanza della nave alla costa. Tre persone sono morte e 14 ferite nell' incidente occorso ieri sera alla Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all'isola del Giglio.
Un bilancio che, va precisato, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo, mentre, intorno alle due di notte, due o trecento persone attendevano ancora, sulla nave inclinata, di essere tratte in salvo con gli elicotteri.
IL BOATO, POI IL BUIO - La paura arriva all'ora di cena, quando le 4.200 persone a bordo della Costa Concordia sono a tavola ai ristoranti della nave da crociera nei pressi dell'Isola del Giglio: uno scossone, un pauroso boato, poi il black-out. Il tempo di capire quello che sta succedendo ed i fatidici 7 squilli della sirena della nave, con l'invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, "per precauzione".
L'EVACUAZIONE - Durante l'evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in acqua.
L'Isola del Giglio, dove i passeggeri sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi con maggiore ricettività , era a due passi quando il "tempio galleggiante del divertimento", per motivi ancora da accertare, si è incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud dell'isola con alte scogliere, meta preferita dei sub.
La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera "Profumo degli agrumi" nel Mediterraneo, ed era partita circa due ore prima da Civitavecchia.
(Foto: Fanciulli Giglio News)
Un bilancio che, va precisato, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo, mentre, intorno alle due di notte, due o trecento persone attendevano ancora, sulla nave inclinata, di essere tratte in salvo con gli elicotteri.
IL BOATO, POI IL BUIO - La paura arriva all'ora di cena, quando le 4.200 persone a bordo della Costa Concordia sono a tavola ai ristoranti della nave da crociera nei pressi dell'Isola del Giglio: uno scossone, un pauroso boato, poi il black-out. Il tempo di capire quello che sta succedendo ed i fatidici 7 squilli della sirena della nave, con l'invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, "per precauzione".
L'EVACUAZIONE - Durante l'evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in acqua.
L'Isola del Giglio, dove i passeggeri sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi con maggiore ricettività , era a due passi quando il "tempio galleggiante del divertimento", per motivi ancora da accertare, si è incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud dell'isola con alte scogliere, meta preferita dei sub.
La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera "Profumo degli agrumi" nel Mediterraneo, ed era partita circa due ore prima da Civitavecchia.
(Foto: Fanciulli Giglio News)
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