BRINDISI. La polizia ha arrestato 4 esponenti della criminalita' organizzata mesagnese, tra i quali uno dei capi storici della Scu, Massimo Pasimeni: sono accusati di associazione mafiosa e dell'omicidio del pregiudicato Giancarlo Salati.
Grazie anche al contributo fornito dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi e del Commissariato di Polizia di Mesagne hanno fatto piena luce sull'omicidio di un pregiudicato avvenuto a Mesagne il 16 giugno del 2009.
Agli arrestati vengono contestati i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione ma viene contestato loro anche l'articolo 416 bis per la forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omerta' che ne sarebbe derivata. Il pregiudicato venne picchiato in modo selvaggio nella sua abitazione da tre individui che lo colpirono ripetutamente alla testa e al dorso con un bastone procurandogli lesioni che il giorno successivo lo portarono alla morte.
Sono stati individuati il movente e presunti mandanti ed esecutori del delitto. In particolare e' emerso come l'omicidio scaturi' dal forte risentimento che uno dei 'capi' della Scu di Mesagne nutriva verso la vittima per motivi personali.
Dopo l'assenso dei vertici della organizzazione criminale vennero incaricati tre pregiudicati che compirono materialmente l'azione.
L'omicidio e' risultato essere stato commesso, oltre che con premeditazione, anche al fine di agevolare l'attivita' della frangia mesagnese della Scu, che, secondo gli inquirenti, in questo modo avrebbe acquisito prestigio e considerazione dalla commissione dell'omicidio essendo la vittima considerata 'responsabile' di intrattenere relazioni con persone minorenni e pertanto da punire. L'indagine e' stata denominata 'Revenge'.
Grazie anche al contributo fornito dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi e del Commissariato di Polizia di Mesagne hanno fatto piena luce sull'omicidio di un pregiudicato avvenuto a Mesagne il 16 giugno del 2009.
Agli arrestati vengono contestati i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione ma viene contestato loro anche l'articolo 416 bis per la forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omerta' che ne sarebbe derivata. Il pregiudicato venne picchiato in modo selvaggio nella sua abitazione da tre individui che lo colpirono ripetutamente alla testa e al dorso con un bastone procurandogli lesioni che il giorno successivo lo portarono alla morte.
Sono stati individuati il movente e presunti mandanti ed esecutori del delitto. In particolare e' emerso come l'omicidio scaturi' dal forte risentimento che uno dei 'capi' della Scu di Mesagne nutriva verso la vittima per motivi personali.
Dopo l'assenso dei vertici della organizzazione criminale vennero incaricati tre pregiudicati che compirono materialmente l'azione.
L'omicidio e' risultato essere stato commesso, oltre che con premeditazione, anche al fine di agevolare l'attivita' della frangia mesagnese della Scu, che, secondo gli inquirenti, in questo modo avrebbe acquisito prestigio e considerazione dalla commissione dell'omicidio essendo la vittima considerata 'responsabile' di intrattenere relazioni con persone minorenni e pertanto da punire. L'indagine e' stata denominata 'Revenge'.