BARI. Quanto conta chi non conta nulla? Moltissimo! Questa è la sensazionale “scoperta” di chi legge “Dalla parte dei fessi”, il nuovo libro di Sergio Talamo edito da Il Futurista (acquistabile solo online sul sito www.ilfuturista.it). Una raccolta di storie umane – storie vere tratte dalla cronaca, quella che spesso dura un solo giorno – che inverte la scala di priorità della società dell’apparire: dagli eroi del gossip, che hanno come meriti solo i loro eccessi e la loro volgarità, ai… “fessi”, cioè coloro che sono considerati tali dal mondo capovolto in cui viviamo. Sono gli eroi normali, gli eroi anonimi. Uomini e donne che non sognano scorciatoie tipo grandi fratelli, isole dei famosi, selezioni per veline… Però sono la spina dorsale della vita. In loro trovi il romanzo inimitabile di sconosciuti dalla vita semplice, sospesi fra avventura e letteratura, con le loro vicende, i loro dolori, le loro favole struggenti, tragiche, a volte divertenti o anche spassose. Soprattutto, non inventate. Questi brani di vita reale, raccolti in 10 capitoli, sono fotografie del presente. Ed hanno una scoperta ambizione che non è solo giornalistica (rivedere nel profondo l’idea di cronaca e di notiziabilità) ma soprattutto culturale e politica. Non a caso il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, nella sua Prefazione, ha sposato così profondamente la causa dei “fessi” da scrivere che “sono loro, e non i consumati VIP del palcoscenico politico o della trash tv, la linfa italiana, la conferma che dietro la crisi di identità e di valori in cui ci troviamo, c’è anche questa volta un nuovo possibile Risorgimento morale”.
“I fessi - eroi senza volerlo” sono nemici giurati del giornalismo trash; un giornalismo dalla notiziabilità malata, schiava del meccanismo commerciale di inseguire ad ogni costo l’audience. Se ciò che conta è solo l’audience, non prevale più ciò che interessa o informa: prevale ciò che attrae per un attimo, che stupisce per il tempo di uno spot. E non c’è dubbio che il trash attragga. Perché indugia spietatamente sui drammi degli uomini, cerca la lacrima e se può la provoca, rende paradossali le cose serie, elegge a protagonisti non i migliori ma i più vistosi, premia regolarmente non chi parla ma chi grida, non chi partecipa, ma chi esagera.
Sergio Talamo è nato a Taranto e vive da vent’anni a Roma. Giornalista professionista, esperto di comunicazione pubblica, è stato condirettore di Mondoperaio e ha scritto per il Messaggero. Oggi collabora con il quotidiano Il Riformista. Nel 2006 ha pubblicato per le Edizioni Rubbettino “Guida antitrash, 50 storie da ricordare”.
“I fessi - eroi senza volerlo” sono nemici giurati del giornalismo trash; un giornalismo dalla notiziabilità malata, schiava del meccanismo commerciale di inseguire ad ogni costo l’audience. Se ciò che conta è solo l’audience, non prevale più ciò che interessa o informa: prevale ciò che attrae per un attimo, che stupisce per il tempo di uno spot. E non c’è dubbio che il trash attragga. Perché indugia spietatamente sui drammi degli uomini, cerca la lacrima e se può la provoca, rende paradossali le cose serie, elegge a protagonisti non i migliori ma i più vistosi, premia regolarmente non chi parla ma chi grida, non chi partecipa, ma chi esagera.
Sergio Talamo è nato a Taranto e vive da vent’anni a Roma. Giornalista professionista, esperto di comunicazione pubblica, è stato condirettore di Mondoperaio e ha scritto per il Messaggero. Oggi collabora con il quotidiano Il Riformista. Nel 2006 ha pubblicato per le Edizioni Rubbettino “Guida antitrash, 50 storie da ricordare”.