di Dario Durante. Accoglienza, tutela e rispetto per i randagi ma anche appoggio all'attività dei volontari. Sono queste le richieste fatte dalle numerose associazioni animaliste della provincia ionica che si sono radunate, domenica 15 gennaio, nella piazza di Pulsano per ricordare la cagnetta torturata e uccisa pochi giorni prima di Natale sul litorale orientale tarantino.
Un incontro, dunque, per chiedere a gran voce lo stop ai continui maltrattamenti perpetrati nei confronti dei randagi ai quali, secondo alcune disposizioni regionali pugliesi, è dovuto obbligatoriamente la sterilizzazione e microchippatura con conseguente remissione sul territorio.
Al fine di prevenire futuri atti di ferocia e di sensibilizzare la cittadinanza all’accettazione e alla cura degli animali vaganti, i volontari hanno chiesto all'amministrazione di Pulsano l'adozione di un regolamento comunale che preveda la figura del cane collettivo di quartiere e l'attivazione di corsi di educazione sanitaria nelle scuole per definire un rapporto corretto tra l'uomo e l'animale.
«Solo una seria e vasta campagna di sterilizzazione – è stato ripetuto dai volontari – può sconfiggere la piaga del randagismo ed evitare il vorticoso giro di denaro che si crea attorno a tale fenomeno». Per fronteggiare le 10mila unità di randagi pugliesi e per migliorare le condizioni dei canili, le associazioni chiedono anche l'istituzione di un'anagrafe.
Un incontro, dunque, per chiedere a gran voce lo stop ai continui maltrattamenti perpetrati nei confronti dei randagi ai quali, secondo alcune disposizioni regionali pugliesi, è dovuto obbligatoriamente la sterilizzazione e microchippatura con conseguente remissione sul territorio.
Al fine di prevenire futuri atti di ferocia e di sensibilizzare la cittadinanza all’accettazione e alla cura degli animali vaganti, i volontari hanno chiesto all'amministrazione di Pulsano l'adozione di un regolamento comunale che preveda la figura del cane collettivo di quartiere e l'attivazione di corsi di educazione sanitaria nelle scuole per definire un rapporto corretto tra l'uomo e l'animale.
«Solo una seria e vasta campagna di sterilizzazione – è stato ripetuto dai volontari – può sconfiggere la piaga del randagismo ed evitare il vorticoso giro di denaro che si crea attorno a tale fenomeno». Per fronteggiare le 10mila unità di randagi pugliesi e per migliorare le condizioni dei canili, le associazioni chiedono anche l'istituzione di un'anagrafe.
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