BARI. “Un anno all’insegna dei sacrifici, di lacrime e sangue a tutti i livelli, in cui i soliti noti, ovvero i lavoratori a reddito dipendente e i pensionati, dovranno sopportare sulle proprie spalle il pesante fardello di un Paese da risanare e rifondare economicamente e finanziariamente, mentre la classe politica ed i più abbienti continueranno a godere dei consueti, inaccettabili privilegi”.
E’ la prospettiva per il nuovo anno fornita dal Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, nel corso della prima conferenza stampa del 2012, nel corso della quale non sono mancati anche i bilanci sull’anno appena trascorso. Non una bocciatura secca per la Regione Puglia, alla quale Pugliese riconosce il lavoro produttivo nell’ambito dell’occupazione e dello stato sociale, ma chiede “una sterzata nella sanità, che ha visto terminare il 2011 con il triste primato di 19 ospedali chiusi e con un servizio carente e falcidiato dalla drammatica situazione del personale medico, infermieristico ed amministrativo. Per tacere del caso San Raffaele, progetto che continua a procedere nell’ombra nonostante le note e poco rassicuranti vicissitudini delle ultime settimane”. Null’affatto soddisfacente pure la gestione dei trasporti e delle infrastrutture. “Trenitalia – spiega Pugliese – ha indubbiamente inferto un duro colpo ai trasporti locali, contribuendo a fomentare un processo d’isolamento del territorio da cui non è però esente da colpe la Regione: avere quattro aeroporti e utilizzarne solo due è un suicidio dal punto di vista economico che penalizza settori vitali come quelli del commercio e del turismo”.
Pugliese è ritornato anche sul bilancio regionale, nel quale “non v’è traccia dei tagli alla politica da noi auspicati e quelle poche concessioni presenti saranno comunque da addebitare alla prossima legislatura. Inoltre, non è stata messa in atto l’esenzione ticket per disoccupati, lavoratori in mobilità e cassintegrati. Eppure l’aumento delle accise doveva essere destinato proprio a tale fattispecie…”.
“Il 2012 – ha concluso Pugliese – dovrà per forza di cose ripartire da misure forti e mirate alla crescita, che siano frutto di una concertazione serena, ma determinata, tra le istituzioni locali e regionali e le parti sociali, preziose risorse, queste ultime, al servizio della rinascita della Puglia”.
E’ la prospettiva per il nuovo anno fornita dal Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, nel corso della prima conferenza stampa del 2012, nel corso della quale non sono mancati anche i bilanci sull’anno appena trascorso. Non una bocciatura secca per la Regione Puglia, alla quale Pugliese riconosce il lavoro produttivo nell’ambito dell’occupazione e dello stato sociale, ma chiede “una sterzata nella sanità, che ha visto terminare il 2011 con il triste primato di 19 ospedali chiusi e con un servizio carente e falcidiato dalla drammatica situazione del personale medico, infermieristico ed amministrativo. Per tacere del caso San Raffaele, progetto che continua a procedere nell’ombra nonostante le note e poco rassicuranti vicissitudini delle ultime settimane”. Null’affatto soddisfacente pure la gestione dei trasporti e delle infrastrutture. “Trenitalia – spiega Pugliese – ha indubbiamente inferto un duro colpo ai trasporti locali, contribuendo a fomentare un processo d’isolamento del territorio da cui non è però esente da colpe la Regione: avere quattro aeroporti e utilizzarne solo due è un suicidio dal punto di vista economico che penalizza settori vitali come quelli del commercio e del turismo”.
Pugliese è ritornato anche sul bilancio regionale, nel quale “non v’è traccia dei tagli alla politica da noi auspicati e quelle poche concessioni presenti saranno comunque da addebitare alla prossima legislatura. Inoltre, non è stata messa in atto l’esenzione ticket per disoccupati, lavoratori in mobilità e cassintegrati. Eppure l’aumento delle accise doveva essere destinato proprio a tale fattispecie…”.
“Il 2012 – ha concluso Pugliese – dovrà per forza di cose ripartire da misure forti e mirate alla crescita, che siano frutto di una concertazione serena, ma determinata, tra le istituzioni locali e regionali e le parti sociali, preziose risorse, queste ultime, al servizio della rinascita della Puglia”.
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